Autore Topic: Reynolds International ...Biro...Una vera Biro  (Letto 14568 volte)

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Offline Geofisico

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Reynolds International ...Biro...Una vera Biro
« il: Marzo 08, 2014, 08:52:00 am »
...Buongiorno a tutti.
Pubblico oggi alcune foto di una penna marcata Biro...
La penna in questione potrebbe essere stata prodotta in Argentina fra il 40 ed il 45 prima che il brevetto venisse ceduto al conte Bic...
...Da notare che l'anello in ottone posto sopra la clip che avviluppa il bottoncino di plastica nero e' incisa la scritta "case foreign"...Pare anche vi fosse stata una produzione europea (forse inglese).








Online Giuseppe Tubi

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Re:Reynolds International ...Biro...Una vera Biro
« Risposta #1 il: Marzo 09, 2014, 15:38:15 pm »
La storia della "penna Biro" potrebbe essere un po' più complessa, stando a ciò che ci racconta "Penne da collezione" (P. Maggi - G. Negretti - F. Nencini) nel capitolo relativo alla Wahl - Eversharp, che proprio su questa vicenda giocò il proprio destino, perdendo clamorosamente. Riporto testualmente:
Dopo aver conquistato co la Eberhard Faber, quelli che apparivano come i diritti esclusivi per il brevetto della penna a sfera, la Eversharp si preparò in gran segreto e gran dispendio di capitali a un lancio colossale. La nuova esclusiva penna a sfera era stata denominata CA (da Capillary Action) poteva scrivere in continuazione per 257 ore prima di esaurire la cartuccia, e su qualunque superficie. Ma, prima ancora che la Eversharp arrivasse a iniziare la produzione ai dealers, fu bruciata sul tempo dalla concorrenza. Il 18 ottobre 1945, la Reynold's metteva in vendita presso i grandi magazzini Gimbel's di New York la prima penna a sfera. Nel primo giorno le vendite toccarono l'incredibile cifra di 100 mila dollari: a 12 dollari e 50 cents, il rivoluzionario strumento di scrittura si vendeva come il pane.
Nonostante questa amara sospresa , e quella ancora più amara di perdere la battaglia legale contro la Reynold's (in quanto si scoprì che il brevetto della penna a sfera , depositato nel lontano 1888 da un certo John Loud, era ampiamente decaduto, e quindi ognuno poteva fabbricare penne a sfera a suo piacimento), la la ball pointer CA della Eversharp conobbe inizialmente un rapido boom. Ma alla fine del 1947 questo si trasformò in un fallimento, perché le cartucce erano difettose e le penne della concorrenza (Reynold's, e soprattutto Parker) molto migliori.

Vi mostro quelle che credo possano essere le due protagoniste di questa storia: la Reynold's e la Eversharp CA.

Online turin-pens

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Re:Reynolds International ...Biro...Una vera Biro
« Risposta #2 il: Marzo 09, 2014, 16:17:08 pm »
Credo che la storia della penna biro sia molto affascinante e coinvolgente, col coinvolgimento di moltissime persone tanto da essere degna di una spy story.

Offline Geofisico

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Re:Reynolds International ...Biro...Una vera Biro
« Risposta #3 il: Marzo 09, 2014, 19:42:53 pm »
La storia della "penna Biro" potrebbe essere un po' più complessa, stando a ciò che ci racconta "Penne da collezione" (P. Maggi - G. Negretti - F. Nencini) nel capitolo relativo alla Wahl - Eversharp, che proprio su questa vicenda giocò il proprio destino, perdendo clamorosamente. Riporto testualmente:
Dopo aver conquistato co la Eberhard Faber, quelli che apparivano come i diritti esclusivi per il brevetto della penna a sfera, la Eversharp si preparò in gran segreto e gran dispendio di capitali a un lancio colossale. La nuova esclusiva penna a sfera era stata denominata CA (da Capillary Action) poteva scrivere in continuazione per 257 ore prima di esaurire la cartuccia, e su qualunque superficie. Ma, prima ancora che la Eversharp arrivasse a iniziare la produzione ai dealers, fu bruciata sul tempo dalla concorrenza. Il 18 ottobre 1945, la Reynold's metteva in vendita presso i grandi magazzini Gimbel's di New York la prima penna a sfera. Nel primo giorno le vendite toccarono l'incredibile cifra di 100 mila dollari: a 12 dollari e 50 cents, il rivoluzionario strumento di scrittura si vendeva come il pane.
Nonostante questa amara sospresa , e quella ancora più amara di perdere la battaglia legale contro la Reynold's (in quanto si scoprì che il brevetto della penna a sfera , depositato nel lontano 1888 da un certo John Loud, era ampiamente decaduto, e quindi ognuno poteva fabbricare penne a sfera a suo piacimento), la la ball pointer CA della Eversharp conobbe inizialmente un rapido boom. Ma alla fine del 1947 questo si trasformò in un fallimento, perché le cartucce erano difettose e le penne della concorrenza (Reynold's, e soprattutto Parker) molto migliori.

Vi mostro quelle che credo possano essere le due protagoniste di questa storia: la Reynold's e la Eversharp CA.

...Pare che Biro fosse povero in  canna...Accadeva spesso che aziende solide provassero ad aggirare i brevetti...Un po quello che successe a Meucci contro la Bell negli Stati Uniti...Molto interessante...

Offline Marlowe

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Re:Reynolds International ...Biro...Una vera Biro
« Risposta #4 il: Marzo 15, 2014, 16:43:46 pm »
La storia della "penna Biro" potrebbe essere un po' più complessa, stando a ciò che ci racconta "Penne da collezione" (P. Maggi - G. Negretti - F. Nencini) nel capitolo relativo alla Wahl - Eversharp, che proprio su questa vicenda giocò il proprio destino, perdendo clamorosamente. Riporto testualmente:
Dopo aver conquistato co la Eberhard Faber, quelli che apparivano come i diritti esclusivi per il brevetto della penna a sfera, la Eversharp si preparò in gran segreto e gran dispendio di capitali a un lancio colossale. La nuova esclusiva penna a sfera era stata denominata CA (da Capillary Action) poteva scrivere in continuazione per 257 ore prima di esaurire la cartuccia, e su qualunque superficie. Ma, prima ancora che la Eversharp arrivasse a iniziare la produzione ai dealers, fu bruciata sul tempo dalla concorrenza. Il 18 ottobre 1945, la Reynold's metteva in vendita presso i grandi magazzini Gimbel's di New York la prima penna a sfera. Nel primo giorno le vendite toccarono l'incredibile cifra di 100 mila dollari: a 12 dollari e 50 cents, il rivoluzionario strumento di scrittura si vendeva come il pane.
Nonostante questa amara sospresa , e quella ancora più amara di perdere la battaglia legale contro la Reynold's (in quanto si scoprì che il brevetto della penna a sfera , depositato nel lontano 1888 da un certo John Loud, era ampiamente decaduto, e quindi ognuno poteva fabbricare penne a sfera a suo piacimento), la la ball pointer CA della Eversharp conobbe inizialmente un rapido boom. Ma alla fine del 1947 questo si trasformò in un fallimento, perché le cartucce erano difettose e le penne della concorrenza (Reynold's, e soprattutto Parker) molto migliori.

Vi mostro quelle che credo possano essere le due protagoniste di questa storia: la Reynold's e la Eversharp CA.

...Pare che Biro fosse povero in  canna...Accadeva spesso che aziende solide provassero ad aggirare i brevetti...Un po quello che successe a Meucci contro la Bell negli Stati Uniti...Molto interessante...

Vero, Lazlo Biro morì povero in Argentina, dove era arrivato alla fine degli anni Trenta dall'Ungheria. Si era fatto naturalizzare anche per potersi dedicare agli affari (era anche giornalista) e in particolare per brevettare e commercializzare la sua invenzione, la penna a sfera appunto. Il suo brevetto è del 1943 ma le difficoltà di produzione lo costrinsero a cedere il brevetto a Marcel Bich, il barone francese. Che però era nato a.... Torino! E aveva sviluppato la sua azienda a Chatillon, dove fabbricava calze. La penna a sfera e lo sfruttamento intensivo dei derivati della lavorazione per i rasoi resero ricchissimo Bich, che nel frattempo aveva tolto la "h" dal marchio. Fu anche un grande benché sfortunato protagonista della Coppa America di vela. Insomma, tutto riporta nel capoluogo sabaudo...

Offline Geofisico

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Re:Reynolds International ...Biro...Una vera Biro
« Risposta #5 il: Marzo 15, 2014, 19:14:54 pm »
...Vero Renzo quanto affermi :set2010001:
Il Conte Bich (o barone) nacque a Torino ma, cosi' come per Ettore Bugatti, furono i francesi a valorizzarlo...Persino la SIMCA che ricorderai bene visto che non siamo piu' ragazzini, fu creata da un ex ingegnere della FIAT emigrato in Francia.
Molto interessante il tuo intervento ma francamente non so se per noi lasciare andare via questi personaggi possa essere considerato motivo di vanto.
Pier

Offline Marlowe

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Re:Reynolds International ...Biro...Una vera Biro
« Risposta #6 il: Marzo 15, 2014, 21:09:38 pm »
Come dimenticare la Simca 1000, un classico delle scuole medie!
D'altra parte all'inizio commercializzava in Francia auto Fiat, prevalentemente a motore posteriore....

Offline Geofisico

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Re:Reynolds International ...Biro...Una vera Biro
« Risposta #7 il: Marzo 15, 2014, 21:20:48 pm »
...Siamo purtroppo specializzati nel farli "scappare" i nostri geni :set2010037:

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Re:Reynolds International ...Biro...Una vera Biro
« Risposta #8 il: Marzo 21, 2014, 23:36:04 pm »

...Siamo purtroppo specializzati nel farli "scappare" i nostri geni :set2010037:


Amara verità, anzi amarissima...

Offline Gong-oh

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Re:Reynolds International ...Biro...Una vera Biro
« Risposta #9 il: Marzo 22, 2014, 03:06:56 am »
È di Bich anche il castello di Ussel, vicino a Chatillon. Donato dal barone alla Vallè, ospit mostre estemporanee. Si trova in una posizione bellissima, che domina la valle. Merita una visita, magari su due ruote, perchè "con due ruote e una sella la vita è più bella", come dice lo Stefano Disegni.
Ho sempre snobbato le penne a sfera, ma dopo il racconto del Tubi ed aver visto le sue foto, devo ricredermi.
Mi sono anche chiesto se il Tubi, nella sua limitata collezione di strumenti da scrittura, ha uno dei primi esemplari di sassi di grafite usati dai Cro Magnon o uno degli strali usati da Yahweh per scrivere la Tavole dell Legge.
 :set2010037:

Online Giuseppe Tubi

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Re:Reynolds International ...Biro...Una vera Biro
« Risposta #10 il: Marzo 22, 2014, 13:37:19 pm »
È di Bich anche il castello di Ussel, vicino a Chatillon. Donato dal barone alla Vallè, ospit mostre estemporanee. Si trova in una posizione bellissima, che domina la valle. Merita una visita, magari su due ruote, perchè "con due ruote e una sella la vita è più bella", come dice lo Stefano Disegni.
Ho sempre snobbato le penne a sfera, ma dopo il racconto del Tubi ed aver visto le sue foto, devo ricredermi.
Mi sono anche chiesto se il Tubi, nella sua limitata collezione di strumenti da scrittura, ha uno dei primi esemplari di sassi di grafite usati dai Cro Magnon o uno degli strali usati da Yahweh per scrivere la Tavole dell Legge.
 :set2010037:
Naturalmente.
Lo conservo insieme ai primi scalpelli usati dagli uomini primitivi per le incisioni nelle grotte.
Anche se un po' fuori tema ho anche l'osso impugnato dal primate come clava dopo la comparsa del monolito (2001 Odissea nello spazio)

Offline Giovanni Abrate

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Re:Reynolds International ...Biro...Una vera Biro
« Risposta #11 il: Maggio 18, 2014, 18:57:37 pm »
...Vero Renzo quanto affermi :set2010001:
Il Conte Bich (o barone) nacque a Torino ma, cosi' come per Ettore Bugatti, furono i francesi a valorizzarlo...Persino la SIMCA che ricorderai bene visto che non siamo piu' ragazzini, fu creata da un ex ingegnere della FIAT emigrato in Francia.
Molto interessante il tuo intervento ma francamente non so se per noi lasciare andare via questi personaggi possa essere considerato motivo di vanto.
Pier

Non proprio... La cessione del brevetto a Bich non fu nella tempistica che descrivi. La prima ditta non argentina ad avere il brevetto Biro fu la Miles, una ditta britannica che fabbricava aerei. Tra l'altro fu la Miles a chiamarla "Biro"! La penna originale argentina, infatti, si chiamava "Birome", nome ancora in uso in quella parte del mondo. La Eversharp ebbe pure i brevetti Biro, prima della BIC! UN altro pioniere, anche se truffaldino...; fu Reynolds, che copiò la Birome, senza averne i diritti. Ebbe all'inizio un enorme successo negli USA, ma i difetti di fabbricazione della punta e il fatto che l'inchiostro fermentava, causando a volte una mini esplosione della penna, lo ridussero presto al fallimento. La marca Reynolds sopravvive ancora oggi in India e in Francia ed è ora una sottomarca della BIC!
Questa è una Birome originale, da poco parte della mia collezione:


Offline Giovanni Abrate

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Re:Reynolds International ...Biro...Una vera Biro
« Risposta #12 il: Maggio 18, 2014, 19:24:24 pm »
Nonostante questa amara sospresa , e quella ancora più amara di perdere la battaglia legale contro la Reynold's (in quanto si scoprì che il brevetto della penna a sfera , depositato nel lontano 1888 da un certo John Loud, era ampiamente decaduto, e quindi ognuno poteva fabbricare penne a sfera a suo piacimento), la la ball pointer CA della Eversharp conobbe inizialmente un rapido boom. Ma alla fine del 1947 questo si trasformò in un fallimento, perché le cartucce erano difettose e le penne della concorrenza (Reynold's, e soprattutto Parker) molto migliori.[/i]
Vi mostro quelle che credo possano essere le due protagoniste di questa storia: la Reynold's e la Eversharp CA.

Tutto giusto fino a quando hai detto che le Reynolds erano migliori...! TUTTE le Reynolds vendute da Gimbels furono rimandate al fabbricante perchè non funzionavano. Partite con un prezzo esorbitante di 12 dollari, dopo pochi mesi si vendevano a meno di un dollaro.

Offline Giovanni Abrate

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Re:Reynolds International ...Biro...Una vera Biro
« Risposta #13 il: Maggio 18, 2014, 20:52:41 pm »
Citazione
Naturalmente.
Lo conservo insieme ai primi scalpelli usati dagli uomini primitivi per le incisioni nelle grotte.
Anche se un po' fuori tema ho anche l'osso impugnato dal primate come clava dopo la comparsa del monolito (2001 Odissea nello spazio)

Bello l'osso! L'ho cercato anche io, su eBay.... Volevo metterlo in mostra accanto a questa penna:


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Re:Reynolds International ...Biro...Una vera Biro
« Risposta #14 il: Maggio 18, 2014, 21:14:11 pm »
...Vero Renzo quanto affermi :set2010001:
Il Conte Bich (o barone) nacque a Torino ma, cosi' come per Ettore Bugatti, furono i francesi a valorizzarlo...Persino la SIMCA che ricorderai bene visto che non siamo piu' ragazzini, fu creata da un ex ingegnere della FIAT emigrato in Francia.
Molto interessante il tuo intervento ma francamente non so se per noi lasciare andare via questi personaggi possa essere considerato motivo di vanto.
Pier

Non proprio... La cessione del brevetto a Bich non fu nella tempistica che descrivi. La prima ditta non argentina ad avere il brevetto Biro fu la Miles, una ditta britannica che fabbricava aerei. Tra l'altro fu la Miles a chiamarla "Biro"! La penna originale argentina, infatti, si chiamava "Birome", nome ancora in uso in quella parte del mondo. La Eversharp ebbe pure i brevetti Biro, prima della BIC! UN altro pioniere, anche se truffaldino...; fu Reynolds, che copiò la Birome, senza averne i diritti. Ebbe all'inizio un enorme successo negli USA, ma i difetti di fabbricazione della punta e il fatto che l'inchiostro fermentava, causando a volte una mini esplosione della penna, lo ridussero presto al fallimento. La marca Reynolds sopravvive ancora oggi in India e in Francia ed è ora una sottomarca della BIC!
Questa è una Birome originale, da poco parte della mia collezione:




Nonostante questa amara sospresa , e quella ancora più amara di perdere la battaglia legale contro la Reynold's (in quanto si scoprì che il brevetto della penna a sfera , depositato nel lontano 1888 da un certo John Loud, era ampiamente decaduto, e quindi ognuno poteva fabbricare penne a sfera a suo piacimento), la la ball pointer CA della Eversharp conobbe inizialmente un rapido boom. Ma alla fine del 1947 questo si trasformò in un fallimento, perché le cartucce erano difettose e le penne della concorrenza (Reynold's, e soprattutto Parker) molto migliori.[/i]
Vi mostro quelle che credo possano essere le due protagoniste di questa storia: la Reynold's e la Eversharp CA.

Tutto giusto fino a quando hai detto che le Reynolds erano migliori...! TUTTE le Reynolds vendute da Gimbels furono rimandate al fabbricante perchè non funzionavano. Partite con un prezzo esorbitante di 12 dollari, dopo pochi mesi si vendevano a meno di un dollaro.

Correzioni interessanti, sulle biro sono carente in fatto di informazioni storiche anche se riconosco che l'idea di base fu ed è ancora estremamente innovativa.

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