Autore Topic: Omas Fahrney's Pens Campidoglio (2006)  (Letto 3503 volte)

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Offline eric47

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Omas Fahrney's Pens Campidoglio (2006)
« il: Maggio 01, 2010, 10:20:19 am »
C'era un'Omas tonda, tonda... ;D

La Campidoglio, commissionata da Fahrney's Pens, un negozio a Washington D.C., per il loro Pen Fair 2006. Fatto in celluloide Saft Verde, 200 stilo; penso 300 Roller che non ho. E' tonda ma non ogivale, con le stesse dimensioni della Paragon in celluloide. Richiede la forma tonda storica dell'Extra originale, Lucens, e l'Extra a stantuffo come la mia Oversize Fat.

Questa versione moderna tonda Omas usava anche con dei set (stilo + roller) in quantità talmente bassa, ma con dei prezzi talmente alti ;D . Faceva dei set in Arco Marrone, Arco Verde, Spina di Pesce (Arco marrone tagliata per creare un effetto "Ripple"), e due anni fa in Burkina. Ho pagato molto meno per la Campidoglio.



Offline sbroglia

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Re: Omas Fahrney's Pens Campidoglio (2006)
« Risposta #1 il: Maggio 01, 2010, 15:22:54 pm »
le belle penne rimangono belle penne

potremo aprire un topic con tutte le versioni di omas moderne ma in versione speciale


Online turin-pens

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Re: Omas Fahrney's Pens Campidoglio (2006)
« Risposta #2 il: Maggio 01, 2010, 18:04:04 pm »
Le Omas saranno pure belle penne... ma è una azienda noiosa/boring è 80 anni che fa la stessa penna... due maroni incredibili e per di più di qualità sempre più scadente.
Viva le Lucens e le Extra Lucens ma poi?

A me sinceramente dispiace un sacco

 :set2010091:

Offline eric47

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Re: Omas Fahrney's Pens Campidoglio (2006)
« Risposta #3 il: Maggio 02, 2010, 23:57:55 pm »
Le Omas saranno pure belle penne... ma è una azienda noiosa/boring è 80 anni che fa la stessa penna... due maroni incredibili e per di più di qualità sempre più scadente.
Viva le Lucens e le Extra Lucens ma poi?

A me sinceramente dispiace un sacco

A parte i problemi con la qualità, per me non c'è un gran problema con la "continuità" di una penna o una linea di penne che si produce per tanto tempo (con poche modifiche). Così diventa "una classica" (della marca) o una penna che diventa il loro simbolo. Cosa si pensa quando si leggi "Bialetti"? Anche se hanno fatto altre caffettiere, spesso si pensa dell'originale che ancora in produzione. Per me è lo stesso cosa con Omas e le penne sfaccetta fino 2004, Montblanc e Meisterstück, ecc. Non riesco farlo per esempio con Visconti, non c'è una singola linea continua, ma seconda me hanno una filosofia diversa.

E' vero, non c'erano grande differenze tra l'Extra sfaccetta originale e l'ultima Paragon di 2004. Cambi ci erano (anelli, greca, clip, sistemi di caricamenti, ecc.), dimensioni cambiate per i loro tempi, ma non troppi. Non c'era neanche una gran fantasia con certe edizioni limitati basati sulla Paragon -- anche Aurora sta facendo così adesso con penne basate sull'Optima.

Pero i cambi fatto in 2005 su la Milord e la Paragon erano troppi...hanno distrutto una classica.

La penna tonda come la Fahrney's pero è un po' "retro". Quella forma ebbero smesso verso anni 1950 (no?) quando ebbero cambiato alla forma ogivale. Sia meglio guardare nel passato per le idee belle di fare qualcosa brutta, no? :D

Online turin-pens

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Re: Omas Fahrney's Pens Campidoglio (2006)
« Risposta #4 il: Maggio 03, 2010, 00:08:17 am »
Le Omas saranno pure belle penne... ma è una azienda noiosa/boring è 80 anni che fa la stessa penna... due maroni incredibili e per di più di qualità sempre più scadente.
Viva le Lucens e le Extra Lucens ma poi?

A me sinceramente dispiace un sacco

A parte i problemi con la qualità, per me non c'è un gran problema con la "continuità" di una penna o una linea di penne che si produce per tanto tempo (con poco modifica). Così diventa "una classica" (della marca) o una penna che diventa il loro simbolo. Cosa si pensa quando si leggi "Bialetti"? Anche se hanno fatto altre caffettiere, spesso si pensa dell'originale che ancora in produzione. Per me è lo stesso cosa con Omas e le penne sfaccetta fino 2004, Montblanc e Meisterstück, ecc. Non riesco farlo per esempio con Visconti, non c'è una singola linea continua -- forse perché hanno una filosofia diversa.

E' vero, non c'erano grande differenze tra l'Extra sfaccetta originale e l'ultima Paragon di 2004. Cambi ci erano (anelli, greca, clip, sistemi di caricamenti, ecc.), dimensioni cambiate per i loro tempi, ma non troppi. I cambi fatto in 2005 su la Milord e la Paragon erano troppi...hanno distrutto una classica.

La penna tonda come la Fahrney's mentre è un po' "retro". Quella forma ebbero smesso verso anni 1950 (no?) quando ebbero cambiato alla forma ogivale. Sia meglio guardare nel passato per le idee belle di fare qualcosa brutta, no? :D

Ciao Eric,

quello che dici è tutto giusto e anche io trovo che sia giusto avere almeno una linea classica in produzione (cosa saggia), una volta però la Omas insieme all'Aurora era l'azienda più innovatrice e quindi riusciva a unire bene tradizione e innovazione insieme ad una qualità più che buona (debolezza delle verette e delle dorature a parte).
Ora invece (come molte altre aziende) Omas sa soltanto guardare al passato senza avere innovazioni degne di nota e la qualità è in costante calo (anche altre aziende sono nella stessa situazione).

Sarebbe bello se Omas (così come altre aziende) rispolverasse vecchi conoscenze adattandole ai materiali moderni e all'alta qualità che oggi sarebbe possibile, ma non lo fanno...
Prendi ad esempio i sistemi di caricamento il floating piston filler di Omas è bellissimo, unico, elegante e di qualità e se fosse inserito in una penna moderna unirebbe tradizione e modernità molto meglio della solita riedizione di un disegno tondo o sfaccettato, i quali sono stati sfruttati fino all'osso.

Secondo me le penne Omas di oggi pur essendo belle e legate alla tradizione non hanno più la vera identità di Omas.

 :set2010046:

Offline eric47

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Re: Omas Fahrney's Pens Campidoglio (2006)
« Risposta #5 il: Maggio 11, 2010, 00:14:02 am »
Una foto della Fahrney's Campidoglio e di una Paragon in Saft Verde.

Online turin-pens

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Re: Omas Fahrney's Pens Campidoglio (2006)
« Risposta #6 il: Maggio 11, 2010, 08:55:19 am »
Una foto della Fahrney's Campidoglio e di una Paragon in Saft Verde.

Ciao Eric!

bel confronto, belle penne e ottime foto!

Complimenti vivissimi!

 :set2010090:

Offline rossipen

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Re: Omas Fahrney's Pens Campidoglio (2006)
« Risposta #7 il: Maggio 12, 2010, 18:59:37 pm »
Le Omas saranno pure belle penne... ma è una azienda noiosa/boring è 80 anni che fa la stessa penna... due maroni incredibili e per di più di qualità sempre più scadente.
Viva le Lucens e le Extra Lucens ma poi?

A me sinceramente dispiace un sacco

A parte i problemi con la qualità, per me non c'è un gran problema con la "continuità" di una penna o una linea di penne che si produce per tanto tempo (con poche modifiche). Così diventa "una classica" (della marca) o una penna che diventa il loro simbolo. Cosa si pensa quando si leggi "Bialetti"? Anche se hanno fatto altre caffettiere, spesso si pensa dell'originale che ancora in produzione. Per me è lo stesso cosa con Omas e le penne sfaccetta fino 2004, Montblanc e Meisterstück, ecc. Non riesco farlo per esempio con Visconti, non c'è una singola linea continua, ma seconda me hanno una filosofia diversa.

E' vero, non c'erano grande differenze tra l'Extra sfaccetta originale e l'ultima Paragon di 2004. Cambi ci erano (anelli, greca, clip, sistemi di caricamenti, ecc.), dimensioni cambiate per i loro tempi, ma non troppi. Non c'era neanche una gran fantasia con certe edizioni limitati basati sulla Paragon -- anche Aurora sta facendo così adesso con penne basate sull'Optima.

Pero i cambi fatto in 2005 su la Milord e la Paragon erano troppi...hanno distrutto una classica.

La penna tonda come la Fahrney's pero è un po' "retro". Quella forma ebbero smesso verso anni 1950 (no?) quando ebbero cambiato alla forma ogivale. Sia meglio guardare nel passato per le idee belle di fare qualcosa brutta, no? :D

ti quoto al cubo.
la verità è che se hai la fortuna di avere un bel modello, il pensiero principale dovrebbe essere quello di non rovinarlo.
non dico che sia facile, ma il lavoro è quello di mantenere attuale attraverso il marketing quello che si è "affinato" in anni e anni di produzione.
in altre parole, e tornando al topic, molto meglio la vecchia arte italiana (in tutte le versioni) che quella nuova.
tutte quelle modifiche (dimensioni, fermagli, vera, pennino ecc.ecc.) hanno snaturato il vecchio senza costruire un nuovo.



Offline rossipen

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Re: Omas Fahrney's Pens Campidoglio (2006)
« Risposta #8 il: Maggio 12, 2010, 19:05:34 pm »

Sarebbe bello se Omas (così come altre aziende) rispolverasse vecchi conoscenze adattandole ai materiali moderni e all'alta qualità che oggi sarebbe possibile, ma non lo fanno...
Prendi ad esempio i sistemi di caricamento il floating piston filler di Omas è bellissimo, unico, elegante e di qualità e se fosse inserito in una penna moderna unirebbe tradizione e modernità molto meglio della solita riedizione di un disegno tondo o sfaccettato, i quali sono stati sfruttati fino all'osso.

 :set2010046:
[/quote]
riguardi ai sistemi di caricamento, per le penne di uso comune (fascia regalo e lusso) credo che non ci sia spazio oltre al binomio cartuccia/converter, alche il caricamento a pistone ormai si fà solo sui modelli "flag", 149 x montblanc, paragon x omas, 88 misura grande x aurora.
i caricamenti "esotici" che tanto ci piacciono sulle vintage vanno bene solo x le edizioni celebrative o le limited.

Offline pumagiu

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Re: Omas Fahrney's Pens Campidoglio (2006)
« Risposta #9 il: Maggio 12, 2010, 20:45:33 pm »
Se vende facendo le stesse penne, vyuol dire che ha creato un classico che continua a piacere. Le penne, in genere, sono fatte per persone che ne comprano una o due in tutta la vita, non per i fanatici come noi che le collezioniamo e ne possiamo tante da non riuscire a usarle tutte

Offline iltoda

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Re: Omas Fahrney's Pens Campidoglio (2006)
« Risposta #10 il: Maggio 12, 2010, 23:41:36 pm »
Ciao a tutti,


Il problema porobabilmente è che, a parte le penne di basso costo ( non le disdegno nel modo più assoluto sia chiaro ) la penna stilografica ha cambiato ruolo: da strumento è diventata oggetto.

Chi produce bada al ritorno economico e non alla tradizione/storia/continutà.

Ricerca ed innovazione erano probabilmente conseguenza di una richiesta da parte del mercato di soluzioni funzionanti ( uno strumento DEVE funzionare ), venuta a mancare questa richiesta gli sforzi si sono indirizzati altrove : si deve svettare nelle vetrine dei negozi per accaparrare l'acquirente ! ( section cromata su una OMAS?? ma qui è il gusto personale )

Molti vendono grazie al nome indipendentemente dai contenuti.

Che ne pensate?

Marco


 


Online turin-pens

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Re: Omas Fahrney's Pens Campidoglio (2006)
« Risposta #11 il: Maggio 12, 2010, 23:54:40 pm »
Penso che Omas così come altri nomi da venti anni a questa parte hanno e continuano costantemente a perdere quote di mercato sempre più consistenti per una serie di motivi.
Ad esempio il disegno classico va bene soltanto se qualità e tradizione vanno di pari passo ma come tutti sappiamo la qualità non è propriamente di casa nelle ultime realizzazioni sia di Omas che di altre case.


Offline rossipen

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Re: Omas Fahrney's Pens Campidoglio (2006)
« Risposta #12 il: Maggio 13, 2010, 10:51:08 am »
tutti i produttori di penne hanno perso dai mitici anni '90, è un fatto di genere, le penne sono state sugli scudi x alcuni anni, ora si è tornati alla normalità.
come dice pumelli il grosso del mercato è fatto da persone che comprano 1/2/3 penne nella vita, forse una stilo.
non vedo come un'invenzione o una miglioria possa cambiare la tendenza.

Offline Wallygator

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Re: Omas Fahrney's Pens Campidoglio (2006)
« Risposta #13 il: Maggio 13, 2010, 11:59:40 am »
Concordo totalmente sia con Rossi che con Pumelli; le innovazioni, la bella tecnica, i materiali raffinati sono destinati solo ad una ristretta cerchia di appa"zz"ionati, il grosso dei consumatori (quelli da 2/3 penne max nella vita) guardando anche al look della penna voglioni solo la praticità, di qui discende che cartuccie e converter siano i sistemi più in voga e. perciò, poichè le società produttrici di penne non sono enti di beneficienza.....

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