Mostro un intervento per raddrizzare alcune brutte ammaccature sulla testa del cappuccio di una Waterman 42.
La prima cosa da fare è quella di "scamiciare" il cappuccio, ovvero estrarre il cap in ebanite dalla laminatura. Può essere necessario addrizzare con molta pazienza e per passate successive il lip, spesso leggermente curvato verso l'interno, perché impedirebbe all'interno di sfilarsi.
Io agisco scaldando l'esterno con la fiamma di un accendino sino a quando non si vede liquefarsi la pece che tiene incollata la lamina sull'ebanite. Va quindi tirato fuori l'interno avvitando una penna (meglio una vecchia) facendo attenzione a non bruciarsi. Può essere un'operazione più o meno facile; tal volta è facilissima, altre proibitiva. Nello specifico mi ha fatto un po' tribolare, ma poi è venuta via.
In un cappuccio mal ridotto come questo si deve assolutamente togliere la clip prima d'iniziare a ribatterlo: la sua lunga coda interna comprometterebbe il lavoro. Basta una piccola scaldata col saldatore a gas e lo stagno col quale è fissata molla la presa.
A questo punto con la sottile lamina libera da intralci ci si deve ingegnare su come attrezzarsi ed agire per ottenere il migliore risultato: io mi sono premunito di una barra di ferro sulla testa della quale ho ricavato una superficie bombata che copi abbastanza bene quella del cielo del cappuccio. Una raccomandazione che mi sento di fare è quella di usare la barra come riscontro (io l'ho stretta nella morsa) e battere sul cappuccio infilato sopra alla predetta e non fare il contrario, ovvero battere sulla barra col cappuccio poggiato. Per battere meglio usare un legno duro e poco cedevole che un martello metallico, anche se piccolo.
Come si può vedere dalle foto il risultato è abbastanza soddisfacente ed eseguendo il procedimento al contrario la penna può essere completata.
Magari ci sarà qualche maligno che penserà che le foto sono in ordine invertito, ovvero son partito da un cappuccio sano che ho ammaccato per poi darmi delle arie....