Aspetta, non usciamo dal seminato...scusa, mi sono spiegato male, ma io come Flat Top intendevo soltanto il modello realizzato dalla Parker, più precisamente il Duofold, con testina piatta in ebanite nera zigrinata e caratteristico fondello ergonomico sempre in ebanite nera zigrinata. Di riflesso consideravo tutta la produzione italiana che si è rifatta a quel modello variandone ben poco, aldilà del colore e delle verette: è proprio questo il caso di questa Ancora in ebanite e delle prime Omas di ispirazione Duofold che ho citato prima.
Se invece consideriamo le testine piatte, allora hai ragione tu...sicuramente abbastanza flat top per la Novum, la Superna e le Olo da te citate, sono meno propenso riguardo la Optima e la Topolino, in quanto hanno già un forma vagamente conica dei terminali, che richiama in qualche modo il nuovo disegno più affusolato.
Riguardo le rientranti ancora in produzione nel 1937, sono io il primo a darti ragione (infatti ho scritto proprio così); anche fino al '40 per altre marche...
Non sono assolutamente d'accordo, invece, per i disegni fatti "sulla carta del pane": se quello che dici è vero per i pezzi fatti su ordinazione, o per i marchi minori (quelli davvero minori, beninteso...non certo Ancora, che di minore non aveva proprio niente), io penso che la moda non transiga,nè tanto meno lo abbia fatto in passato, perciò è molto difficile che marchi come Omas,Aurora, Ancora, Tabo, Radius, Tibaldi,ecc., abbiano protratto la produzione di un modello ormai superato per così tanto tempo...il discorso sulle safety è diverso, perché nel nostro paese vigeva una grande tradizione orafa che ne giustificava in qualche modo l'esistenza.
Io vorrei sfatare questo clima di "incertezza" circa la produzione di modelli obsoleti: gli Italiani sono sempre stati all'avanguardia per quel che concerne il design; prova ne sono i due modelli Aurora da te citati, opera di Zanuso. Ma stiamo già parlando di era del design industriale, ben diversa dall'oscuro alone di mistero che avvolge molti dei disegnatori di penne prima che qualche nome balzasse agli onori della cronaca: vedi Dreyfuss per la Skyline e Loewy per la Simphony.
Non era stato proprio Isaia Levi a compiere un viaggio negli States, al fine di studiare la avanzata concorrenza e di importarne i canoni nel nostro paese?
Di ritorno da quel viaggio negli anni '20, ci trovammo l'Aurora Duplex, diretta debitrice della Duofold anche nel nome, la Novum arrivò dopo, con la Doric (o forse addirittura prima di essa?). Non credo che dirigenti così attenti (e come lui lo erano Simoni e Zanini, tra gli altri), tralasciassero aspetti come "l'essere alla moda"...