Oggi mi sono ritrovato a dovere ripristinare due penne italiane con caricamento "a diaframma", ovvero una rivisitazione in chiave nostrana del "Vacumatic" della Parker.
le penne in questione sono una Tabo Trasparente ed una Saratoga Webber.
I due meccanismi si somigliano abbastanza, anche se personalmente mi piace di più quello della Tabo, più semplice da smontare e con il pregio di non avere bisogno di rimuovere il fondello; è premendo sul medesimo, che svitandolo si estrae dalla penna, che si agisce per caricarla. Il Tabo è essenzialmente d'alluminio, il Webber in ottone nikelato (mi pare). Molto simile, ma proprio tanto, è anche il sistema della Tibaldi Trasparente, anch'esso in alluminio od una sua lega con una spiccatissima vocazione alla ossidazione/corrosione: difficile trovarne di sani. Anche altri marchi hanno usato sistemi simili.
Le re-interpertazioni italiane hanno alcune raffinatezze sicuramente superiori al sistema Parker: del fondello Tabo ho già detto, ma anche il pulsante della Saratoga si estrae svitandolo per l'utilizzo e rientra avvitandolo per essere contenuto nel corto fondello. L'aggancio a baionetta del primo tipo di pulsante Vacumatic, rientrante, era sicuramente più spartano e delicato.
Il sistema stelle e strisce si prende però una grossa rivincita sulla funzionalità, dove si stacca nettamente dai nostrani.
Ho cercato di fare in fretta e furia una scarabocchio che rappresenta le sezioni dei sue sistemi: sopra il Parker e sotto una rappresentazione "ibrida" degli altri.
L'esclusività (verosimilmente brevettata) del Vacumatic è che il gommino nella posizione di riposo di ripiega su se stesso, come un dito di un guanto rivoltato, e la variazione di volume prodotta sta nel passaggio alla posizione distesa. Nella Vacumatic il gommino non è soggetto a sollecitazioni elastiche ma solo alla "deformazione".
Nei sistemi italiani invece il gommino a riposo e nella sua posizione naturale distesa ed il pulsante/pistone discendendo lo costringe a stirarsi, provocando così la variazione di volume che provoca al rilascio l'entrata dell'inchiostro. Il sistema Parker ha una maggiore efficienza, ma soprattutto a minori criticità, e spiego il perché:
Tutti questi meccanismi bloccano il gommino superiormente tramite la parte conica colorata in verde che lo stringe contro l'interno della penna. Nell'americana non occorre una grossa resistenza, perché come detto dianzi il gommino non ha sollecitazioni elastiche; nelle italiane il discorso è diverso: se la gomma non è ben "strizzata" contro la parete, quando lo stantuffo verrà stirata dal pulsante/stantuffo tenderà a scivolare via dalla sede conica. Da qui l'esigenza di serrare piuttosto forte il blocco di carica e l'insidia tutt'altro che teorica di fessurare il corpo per la dilatazione indotta dal conico, che nella fattispecie agisce come un cuneo.
Qualche anno addietro mi successe proprio con una bella Saratoga del modello grande e da allora uso grande attenzione e prudenza: è una penna delicata e per la quale nutro una spiccata antipatia; sotto quell'aspetto è decisamente più ben fatta la Tabo.