Tranne poche eccezioni, sono state sinora presentate tante stilografiche sicuramente belle o da “suogno” come dice Crozza facendo il verso a Briatore; tutte avevano in comune oltre la bellezza, la irraggiungibilità per i “non addetti ai lavori”.
Cerchiamo di allargare il nostro orizzonte e presentiamo ciò che comunemente si trova, magari migliorandolo, ma soprattutto illustrando le caratteristiche che in quella penna ci hanno intrigato tanto da promuoverla da oggetto comune a normale, altrimenti si partecipa ad un incontro di chiacchiere tra quei pochi che hanno avuto la fortuna, anche se solo per motivi anagrafici, di avviare questo tipo di collezionismo quando tanto era disponibile ed a prezzi accettabili.
Finanze permettendo, chi inizia oggi deve accontentarsi di quel poco che trova, sovente in condizioni appena accettabili, oppure limitarsi ad un prodotto moderno.
Inizio presentando questa anonima ed invito tutti a fare vedere oltre i tesori, anche il resto di ciò che hanno e che ritengono meritevole.
Provoco chiedendo fotografie di penne italiane funzionanti: GN, Vulcan (vista recentemente), Alcione, U.S.A. Unione Stilpenne Alpini, V, V2, Vera, Victor, Vis, Astoria Fabrikat o Stadium (niente a che fare con la tedesca) e mi fermo.
Stilografica anonima a leva di media dimensione (poco più di 12 cm), in celluloide di un insolito colore marrone oro, lavorata con 10 facce che alle estremità, affusolandosi, ritornano al tondo, la clip è sormontata all’apice da un fermo della stessa celluloide. Al tatto questa penna da una sensazione di robusta sicurezza e si impugna bene anche con il cappuccio calzato.
Dubito si tratti di un prodotto di origine italiana, ma tanto….
Vi ho aggiunto un pennino Minerva sottile, ma morbido ……….and enioy