Autore Topic: Wally, perché e percome pennofilo...  (Letto 2953 volte)

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Offline Wallygator

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Wally, perché e percome pennofilo...
« il: Febbraio 28, 2015, 20:47:07 pm »
La mia passione per le stilografiche nasce parecchio tempo fa quando ancora avevo i pantaloni corti, quindi nel pliocene; si é sopita ma non spenta per quasi un quarantennio a causa del lavoro, impegni famigliari ecc.., poi all'andata in pensione avendo abbondante tempo a disposizione l'ho riesumata.
Dapprima arraffavo un po’ di tutto (sindrome compulsiva da stilografica), poi nel 2010 mi imbatto in questo forum e le persone che lo frequentano; i contenuti mi appaiono stimolanti, l'ambiente amichevole fa il resto.
Prendendo ad esempio gli amici del forum, cerco di ridurre la mia sindrome compulsiva, anche se non ci sono riuscito completamente.
Inizio ad acquistare libri sulla pennofilia ed inizio a fare ricerche su internet, mi documento; trovo preziosi ed altamente interessanti i contenuti postati da molti amici sul forum, dei quali invidio ed ammiro la competenza e la perseveranza nella ricerca di informazioni storiche.
Mi diletto ad eseguire qualche riparazione sulle penne, tanto di materiale  di basso valore ne ho in abbondanza; dopo aver combinato molti disastri ritengo di aver raggiunto una discreta manualità, merito anche delle esperienze e dei consigli di altri frequentatori del forum.
Ho una discreta collezione che, anche se i pezzi non sono al top di gamma, mi appaga e mi soddisfa; va da se che il poter vedere pezzi di assoluto valore postati da altri frequentatori é allo stesso tempo frustrante, ma rappresenta anche un incentivo a sempre migliorarsi, anche se il budget é quello che é.
Non sono un frequentatore assiduo di penshow, dove più che altro vado a rifarmi gli occhi; preferisco la ricerca nei mercatini principalmente rivolta a quelle che definisco "nobili decadute" per le quali la soddisfazione é nel ridare loro la dignità perduta. 
Tutto qui...



Online Giuseppe Tubi

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Re:Wally, perché e percome pennofilo...
« Risposta #1 il: Febbraio 28, 2015, 21:09:17 pm »
Non male l'idea di raccontarsi.
La facciamo tutti?

Offline pedewall

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Re:Wally, perché e percome pennofilo...
« Risposta #2 il: Febbraio 28, 2015, 21:26:18 pm »

Sono d'accordo, ma ho bisogno di un po' di tempo.

Online Giuseppe Tubi

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Iniziò tutto per caso
« Risposta #3 il: Febbraio 28, 2015, 21:47:33 pm »
Eravamo intorno alla metà degli anni '80: avevo appena passato un concorso per salto di carriera e non c'erano posti del nuovo livello nell'ambito dove avevo lavorato sino a quel momento, abbastanza attinente al mio titolo di studio. Finii quindi a dovermi occupare di edilizia residenziale, trovandomi in mezzo a colleghi architetti, coi quali feci velocemente amicizia. Furono loro a tirare a mezzo le stilografiche, attirandosi la mia ironia sulle solite stranezze degli architetti che rifiutavano la praticità della biro. Qualcuno poi disse che aveva letto che esisteva un collezionismo delle stilografiche d'epoca ed un po' per scherzo s'iniziò a girare per mercatini delle pulci, robivecchi ed antiquari; allora si trovava ancora un sacco di roba a prezzi bassissimi. Comprai le prime cose quasi per scherzo, tanto per dire "ma che ci trovate in queste cose?". Poi, poco alla volta, il fascino della celluloide fece breccia, cercai di documentarmi con libri e dall'unico cartolaio in città che riparava e trattava stilografiche d'epoca. La prima penna "seria" fu una Parker Vacumatic che naturalmente non andava e delle quale non conoscevo assolutamente il funzionamento. Il fatto che non si lasciasse smontare mi faceva impazzire!
La passione per trafficare in generale l'ho avuta sin da bambino e facilmente si coniugò con i nuovi oggetti: ben presto nei compresi i segreti principali e, facendo un certo numero di vittime, mi dedicai a rimettere in ordine le penne che acquistavo in abbondanza senza guardare troppo per il sottile. Tutt'ora la cosa che mi da più soddisfazione e rimettere in sesto una penna acquistata ad un buon prezzo in ragione di qualche magagna.

Offline Armando Dabbene

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Re:Wally, perché e percome pennofilo...
« Risposta #4 il: Marzo 01, 2015, 17:22:48 pm »
Mi è stato chiesto di spiegare il perché della mia passione per le stilografiche, e forse a causa mia hanno aperto questa parte.
Segno zodiacale gemello e questo può voler dire molto.. mi sono accorto nel 72 che mano a mano mettevo via delle penne che trovavo in casa o che avevo comperato. Un amico antiquario, che andava spesso a Londra,sapendo il mio inizio di mania, mi portava con una modica spesa, ogni volta delle penne Swan Onoto Waterman Conklin più facili da trovare la e mi appassionavo sempre di più, la penna è un oggetto personale e a volte pensavo a chi potesse averla avuta sia per il colore dell'inchiostro che trovavo nel pulirla o i bigliettini che trovavo nelle scatole. Andando anche io a Londra ho trovato il negozio di Mr. Pool in Drury Lane specializzato nella materia ( penso non ci sia più). In seguito ho iniziato per via epistolare a conoscere collezionisti sparsi per il mondo, cosa ora molto più facile. Nel 1984 avendo già in buon numero di stilografiche mi hanno chiesto di prestarle alla Waterman per una esposizione a Milano in occasione del centenario della stessa. Cerano altri collezionisti milanesi ormai diventati amici, vedi Brunori Ercolessi ecc. Da li tutto più facile contatti in Giappone con il mio amico Masa Sunami, in america con Jonathan Steinberg e altri dei quali ho ora un po perso le tracce e dimenticato i nomi. Sono stato socio del Pen Fencier Club California e fatto scambi con loro, po altri Club Francesi Tedechi Inglesi. Partecipato ( onestamente solo mettendo le mie penne)  libri come il primo della Paola Maggi, quello del Sig Germano di Bologna e poi di tanti altri. Mi hanno fatto vari articoli sui giornali da Esquire ad Antiquariato e su vari altri. E in seguito interviste nel 1991 su canale 5 e rete 4 (ho ritrovato recentemente le cassette. Questo è abbastanza per spigarmi, sono un comunicativo estroverso e non geloso delle mie cose, tanto è vero che le tengo nel mio negozio per farle vedere a chiunque e come ho detto chi vuole venire lo aspetto con piacere e vederle non solo chiuse in bacheca ma toccarle, spero di essere stato esauriente magari solo un po prolisso

Offline Armando Dabbene

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Re:Wally, perché e percome pennofilo...
« Risposta #5 il: Marzo 01, 2015, 17:35:53 pm »
Dimenticavo, oltre alle stilo negli anni ho accantonato manifesti pubblicitari (ne ho tanti  mi servivano per datare le penne ) scatole chiuse di pennini, confezioni di matite ( sempre chiuse in scatole o fascette), calamai, inchiostri, insomma tutto quello che si riferiva la scrittura, mi sembrava che lasciarsele scappare sarebbero andate perse e il tutto con delle spese modestissime

Online turin-pens

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Re:Wally, perché e percome pennofilo...
« Risposta #6 il: Marzo 01, 2015, 22:09:28 pm »
Ma no Armando, questa nuova sezione non è stata aperta a causa tua, noi di Pennamania siamo un po' imprevedibili e se pensiamo che ci possano essere le prerogative per aprire una nuova sezione o argomento collettivo lo facciamo senza pensarci due volte. In questo e in altre cose, siamo una comunità atipica.
Dopo il primo momentaneao spaesamento, vedrai che ti troverai bene, devi soltanto freuentarci un po' per scoprirlo.


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Re:Wally, perché e percome pennofilo...
« Risposta #7 il: Marzo 01, 2015, 22:35:13 pm »
Onestamente non posso definirmi un vero appassionato o collezionista di penne stilografiche o almeno non nel modo classico, canonico del termine.
Non ho mai effettivamente posseduto una "mia collezione" avendo in qualche modo ereditato quella di mio padre.
Grazie a questo enorme vantaggio in qualche modo non ho nemmeno mai avuto una vera e propria frenesia collezionistica o desiderio di possedere questa o quella penna indipendentemente dal loro valore o rarità.
Non saprei nemmeno dire quando fu il primo vero approccio con una penna stilografica dato che già in prima elementare utilizzavo una penna stilografica, inizialmente una classica Auretta anni '80 per poi nel corso degli anni passare a penne meno tradizionali. In prima media utilizzavo una Radius Extra a pulsante, in quarta ginnasio una Wahl Eversharp Doric Adjustable Nib etc...
In pratica sono cresciuto tra le stilografiche d'epoca; ciò che per molti era una stramberia, per me era la normalità.
Questa normale anormalità è stata però un'ottima scuola permettondimi di vivere il collezionismo di questi oggetti in modo sicuramente privilegiato ma anche piuttosto disilluso, distaccato e disinteressato.
Oggi vivo questo mondo sotto altri punti di vista come quello fotografico, storico, culturale, comunicativo e perché no anche sociale, portando infine alla nascita di questo forum che per chi ancora non lo sa, nacque come scommessa tra me e un noto utente romano di questo forum e che tutti noi conosciamo.

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Offline pedewall

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Re:Wally, perché e percome pennofilo...
« Risposta #8 il: Marzo 02, 2015, 09:59:25 am »
Devo dividere in due parti questa sorta di presentazione.
Incontro/scontro con stilo e calamaio.
Prima elementare, ultima fila con banchi di legno a due posti con pedana rialzata e piano di appoggio inclinato incernierato con la superficie in legno grezzo in condizioni terribili.
Mi viene consegnata una piccola lancia con una punta aguzza staccabile che il compagno con cui condivido il sedile, uno spilungone più alto di me,  chiama penna da intingere e mi dice che la useremo per scrivere.
Penso:”che cretinata, io non so scrivere”.
Scaglio la piccola lancia sul piano di legno e vi si infigge vibrando, ben contento della prova di abilità la estraggo a fatica e le punte si storcono.
Arriva il bidello con in mano una sorta di enorme innaffiatoio in metallo che alcuni chiamano “sa caffettera” con il quale riempie i calamai in vetro incassati nel banco.
Controllo il contenuto del calamaio infilandoci un dito che estraggo sporco di inchiostro nero, ma un lembo del grembiule dello stesso colore che indosso risolve in parte il problema, il dito è solo poco più scuro degli altri.
La maestra col gesso traccia delle aste alla lavagna e dice:”copiate nel quaderno quello che scrivo”.
Con la lingua tra i denti, ci provo e riprovo, ma il pennino gratta il foglio senza lasciare traccia, solo macchie, alzo la mano dicendo”Signora Maè, non scrive!”.
Fortunatamente dopo poco tempo decisero di farci usare la penna biro il cui effetto fu quello di far scomparire le macchie e rendere diritte le aste.
Questo rapporto conflittuale con la penna e l’inchiostro proseguì sino agli ultimi anni delle scuole superiori. 

Il collezionismo conscio di oggetti funzionali, o meglio: come utilizzare il proprio tempo, il proprio denaro, la propria intelligenza per la gestione del superfluo.
Il tarlo del collezionare stilografiche antiche, iniziò a materializzarsi quando all’Università mia madre mi diede una Aurora Novum che diceva avessero regalato a mio padre nel 1932, insieme ad una rientrante laminata col fermaglio staccato. Ero comunque ben avviato, tenevo sulla mia scrivania due contenitori di diverse penne biro e matite anche se usavo sempre la giapponese “Ball Pentel verde” colore azzurro.
Smontai le due stilografiche e, con l’aiuto di un cartolaio riuscii a rendere funzionante la Aurora che scriveva che era una meraviglia. Mi misi alla ricerca di altre stilografiche, ma non trovai nulla se non a prezzi che non mi potevo permettere ed abbandonai l’idea per oltre un decennio.
Nella seconda metà degli anni 80 il libro di Castruccio sulle penne, in concomitanza con il regalo di alcune stilografiche (tra cui Kona e Targa) da colleghi di lavoro, mi portò ad un continuo incremento delle stilografiche possedute, quasi tutte nuove, nei mercatini locali nulla vi era.
Poi internet rende disponibile un nuovo mondo in cui tanto si trova.
Compro e leggo tutti i libri in italiano-inglese-francese che trovo sull’argomento (oggi, esclusi 5 o 6 penso di averli tutti) e, fedele alla iniziazione, raccolgo tante laminate, soprattutto perché ben poco si conosceva su tali lavorazioni ed era per me una sfida riuscire a ricostruire la storia di questo primo “made in Italy” ben conosciuto a livello mondiale, ma di cui poco si sapeva.
Viaggi turistici nelle diverse città del nord Italia con visita agli archivi storici delle Camere di commercio che gentilmente mi mettono a disposizione i fascicoli dei vari produttori locali, mi portano a scoprire di  avere una propensione alle ricerche archivistiche, di cui non mi ero mai reso conto in quanto tutti i miei studi sono stati prettamente tecnici, Riesco con fatica a ricostruire un quadro storico, in alcuni punti nebuloso, di questi produttori che uniti al materiale raccolto lo completano.
Nel contempo attuo una raccolta mirata al fine di avere un percorso tematico sugli strumenti di scrittura che a partire dalla penna d’oca, arrivi agli anni 60-80: missione infine completata con la esposizione che ho curato lo scorso anno limitata ai 400 pezzi che le teche del museo erano atte ad accogliere.
Tengo infine a precisare che l’oggetto stilografica non ha mai rappresentato per me un fine, ma un mezzo che mi consentiva di comparare, approfondire, studiare, fare ricerche e scrivere qualcosa di questo bizantino mondo che è il collezionare stilografiche ed affini.

Online Giuseppe Tubi

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Re:Wally, perché e percome pennofilo...
« Risposta #9 il: Marzo 02, 2015, 10:06:54 am »
Bellissima storia, Pedewall.
Se alla fine decidiamo di premiare la più bella, hai il mio voto già in tasca!
Però mi viene anche un'altra idea: ognuno di noi, che ha raccontato la sua storia potrebbe aggiungerci la penna con la quale si sente d'identificarsi: potrebbe essere un bello spunto per il prossimo calendario o per una pubblicazione a sè.
Che ne pensate?

Offline pedewall

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Re:Wally, perché e percome pennofilo...
« Risposta #10 il: Marzo 02, 2015, 15:06:38 pm »

Ecco la stilografica

Offline Wallygator

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Re:Wally, perché e percome pennofilo...
« Risposta #11 il: Marzo 02, 2015, 18:12:09 pm »
Questa é la penna a cui sono più affezionato..

Online Giuseppe Tubi

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Re:Wally, perché e percome pennofilo...
« Risposta #12 il: Marzo 02, 2015, 18:16:04 pm »
Miei cari amici, interpreto il vostri rapidissimi inserimenti fotografici come una condivisione della proposta che ho fatto, ma una parola di assenso non ci stava mica male....

Offline Wallygator

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Re:Wally, perché e percome pennofilo...
« Risposta #13 il: Marzo 02, 2015, 18:35:24 pm »
Noi siamo uomini d'azione....... :set2010028:

Offline fabbale

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Re:Wally, perché e percome pennofilo...
« Risposta #14 il: Marzo 02, 2015, 20:40:33 pm »
Oh Tubino….Mio Tubino….

Eccomi; dammi un momento di riorganizzare le idee.

Allora intanto dividiamo la PASSION e la sua genesi, ed il FOUNTAIN PEN COLLECTOR, ossia l’evoluzione, l’epidemia, la malattia.

La PASSION per la vita lordiana può essere ricondotta all’età di 5 anni quando la Mamma, l’ha mandato da una vecchia maestra in pensione per imparare a scrivere e leggere anzitempo. L’anziana maestra, impose al Lordino paginate e paginate di lettere in corsivo per dare un imprinting a quell’acerba scrittura. A tal uopo, il lordino vergava l’alfabeto con un attrezzo in prestito: una AURORA 88 della teacher.
Mentre gli altri bambini giocavano a nascondino o a calcio per la strada, il Lordino scriveva…scriveva…scriveva…e gli giravano le palline…eccome gli giravano le palline!!! Forse è per quello che al Lordino non è mai piaciuta l’88.

Comunque la Mamma ottenne il suo scopo ed il Lordino imparò a comunicare per iscritto precocemente, ma inconsapevole, forse creò un mostro; da quei momenti in poi la PASSION per la bella scrittura e quell’attrezzi chiamati penne ebbe inizio.
Per tutto il periodo degli studi ed anche dei primi lavori, il Lordino cercava di scrivere bene e con belle penne; qualche volta comuni stilo tipo Parker 45/75– Paper Mate – Waterman Laurate, altre con biro in commercio di cui ricordo una piacevole Ballograf a cui l’inchiostro puzzava di taleggio andato a male e poi roller, che in quegli anni iniziavano ad affacciarsi sul mercato.

Alla fine degli anni 80/inizio 90 e negli anni subito a seguire, alcuni eventi plasmano la vita del Lordino collezionista: si parte dal restauro di una 361 del Babbo senza pennino, per anni tenuta in un cassetto insieme alla copie di Play Boy ed ai fumetti di Alan Ford. Un volta restaurata e dopo aver ingaggiato una lotta spietata con il restauratore che la voleva a tutti i costi offrendomi in cambio una MontBlanc 146, il Lordino Volpino capì che quella penna forse valeva qualche cosa e poi era pure divertente scriverci, utilizzando il pennino di dritto e di rovescio, come il miglior Panatta dell’epoca, anche se il Lordino praticava già (e con discreto successo) lo sport dei giganti.

LA PENNA IN FOTO E’ LEI: LA 361 DEL BABBO’S LORD CHE COME DISSE LUI, SCRIVE DI RIFFO E DI RAFFO.

Un giorno, in maniera del tutto casuale, in una mostra di penne d’epoca in quel di Castiglioncello (luogo tanto caro al new entry A.Dabbene) il Lordino rimase folgorato vedendo tante belle penne ed in particolare, in una teca, una 361 simile alla ormai sua. Chiedendo info all’organizzatore (che poi diventerà il suo primo spacciatore di penne moderne) ebbe la conferma di quello che aveva pensato ritirandola dal restauratore.
Inizia così la frequentazione della cartoleria dell’Organizzatore della mostra e dove oltre a spendere qualche liretta in penne, il Lordino compra il primo libro sul tema, quel MAGGI-NENCINI-NEGRETTI che andrà a sostituire nel cassetto le copie di Play Boy e che farà veramente sbocciare la voglia di collezionare vecchie penne stilografiche.

A questo punto il problema era dove andare a trovare queste penne; che ci crediate o no, qui interviene il Falquetto (e anche colpa sua, sì..giuro) che mi regala una copia di una rivista che ho sempre ma non ricordo il nome, dove comparivano annunci di persone che vendevano penne d’epoca.

BINGO!!! Il Lordino partì in tromba contattando un tale di Torino che per anni sarà il suo nuovo spacciatore; questo Signore (di nome e di fatto) inviava per posta delle “penne fotocopiate” in bianco e nero.
Ogni mese, comunicando per telefono o per fax, si succedettero una serie di acquisti di cui ricordo come primi un set PARKER 51 in box ed una Sheaffer Admiral Red.

A quel tempo non esisteva internet o le email e quindi questo era il modo di comunicare anche con l’estero, dove il Lordino, sempre attraverso il giornale del Falquetto iniziò a spedire richieste. In questo ambito, fu grande uno scambio fatto tramite fax con il Fountain Pen Hospital di NY dove a fronte di una OMAS EUROPA, il Lordino ricevette in cambio una MONT BLANC 206 aragosta, una WATERMAN 452 FILIGREE ed una SHEAFFER BALANCE B&P.
Attraverso questo negozio di NY, il Lordino poi iniziò anche a comprare i primi testi sacri scritti negli USA.

Il solco era tracciato; il Lordino andava come un treno. Leggeva tutto quello che poteva; era in contatto con qualche collezionista italiano ed estero, frequentava i Pen Show dell’Accademia Italiana della Penna Stilografica organizzati da DonnaLetizia Jacopini, di cui se non ricordo male, era Socio con numero di tessera 86 e la Casa della Stilografica di Firenze dove, con il Boss Vittorio e l’omonimo Fabio, si intratteneva ogni tanto in piacevoli conversazioni pennofile.

Dopo qualche anno inizia internet; cambiano tutte le regole del gioco. Ebay diventa il parco giochi del Lordino dove compra di tutto; ciofeche impossibili, ma anche penne che tutt’ora risiedono negli espositori.

Infine, i giorni nostri: in ordine di tempo prima il forum di Simone Piccardi (buaiolo fissato e grande conoscitore di tedesche e americane) e poi PENNAMANIA.

Soprattutto questa ultima esperienza è innagabile affermarlo, ma ha dato per qualche anno un grande impulso al Lordino Fountain Pen Collector. E’ stato il luogo dove, contagiato da nuovi amici malati, ha aperto tutti i suoi cassetti ed ha “rinverdito” la sua collezione conoscendo nuovi spacciatori e anche tanti nuovi Amici.
Sono stati anni dove credo che sono uscite dai cassetti di tutti, delle cose forse mai viste e dove l’entusiasmo di quel manipolo di eroi, ha messo a disposizione della rete (e quindi del mondo) un sacco di informazioni che prima era impossibile reperire.
Oggi è facile andare su google e digitare AURORA ETIOPIA per essere indirizzati per esempio in un post dove ci sta scritto tutto e ci sono pure le penne…

Grande merito a PENNAMANIA; grande merito a tutti i forummisti, attivi e silenti; grande merito pure al Lordino vai… In tutti questi anni un segno penso che l’abbia lasciato pure lui.

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