Oh Tubino….Mio Tubino….
Eccomi; dammi un momento di riorganizzare le idee.
Allora intanto dividiamo la PASSION e la sua genesi, ed il FOUNTAIN PEN COLLECTOR, ossia l’evoluzione, l’epidemia, la malattia.
La PASSION per la vita lordiana può essere ricondotta all’età di 5 anni quando la Mamma, l’ha mandato da una vecchia maestra in pensione per imparare a scrivere e leggere anzitempo. L’anziana maestra, impose al Lordino paginate e paginate di lettere in corsivo per dare un imprinting a quell’acerba scrittura. A tal uopo, il lordino vergava l’alfabeto con un attrezzo in prestito: una AURORA 88 della teacher.
Mentre gli altri bambini giocavano a nascondino o a calcio per la strada, il Lordino scriveva…scriveva…scriveva…e gli giravano le palline…eccome gli giravano le palline!!! Forse è per quello che al Lordino non è mai piaciuta l’88.
Comunque la Mamma ottenne il suo scopo ed il Lordino imparò a comunicare per iscritto precocemente, ma inconsapevole, forse creò un mostro; da quei momenti in poi la PASSION per la bella scrittura e quell’attrezzi chiamati penne ebbe inizio.
Per tutto il periodo degli studi ed anche dei primi lavori, il Lordino cercava di scrivere bene e con belle penne; qualche volta comuni stilo tipo Parker 45/75– Paper Mate – Waterman Laurate, altre con biro in commercio di cui ricordo una piacevole Ballograf a cui l’inchiostro puzzava di taleggio andato a male e poi roller, che in quegli anni iniziavano ad affacciarsi sul mercato.
Alla fine degli anni 80/inizio 90 e negli anni subito a seguire, alcuni eventi plasmano la vita del Lordino collezionista: si parte dal restauro di una 361 del Babbo senza pennino, per anni tenuta in un cassetto insieme alla copie di Play Boy ed ai fumetti di Alan Ford. Un volta restaurata e dopo aver ingaggiato una lotta spietata con il restauratore che la voleva a tutti i costi offrendomi in cambio una MontBlanc 146, il Lordino Volpino capì che quella penna forse valeva qualche cosa e poi era pure divertente scriverci, utilizzando il pennino di dritto e di rovescio, come il miglior Panatta dell’epoca, anche se il Lordino praticava già (e con discreto successo) lo sport dei giganti.
LA PENNA IN FOTO E’ LEI: LA 361 DEL BABBO’S LORD CHE COME DISSE LUI, SCRIVE DI RIFFO E DI RAFFO.
Un giorno, in maniera del tutto casuale, in una mostra di penne d’epoca in quel di Castiglioncello (luogo tanto caro al new entry A.Dabbene) il Lordino rimase folgorato vedendo tante belle penne ed in particolare, in una teca, una 361 simile alla ormai sua. Chiedendo info all’organizzatore (che poi diventerà il suo primo spacciatore di penne moderne) ebbe la conferma di quello che aveva pensato ritirandola dal restauratore.
Inizia così la frequentazione della cartoleria dell’Organizzatore della mostra e dove oltre a spendere qualche liretta in penne, il Lordino compra il primo libro sul tema, quel MAGGI-NENCINI-NEGRETTI che andrà a sostituire nel cassetto le copie di Play Boy e che farà veramente sbocciare la voglia di collezionare vecchie penne stilografiche.
A questo punto il problema era dove andare a trovare queste penne; che ci crediate o no, qui interviene il Falquetto (e anche colpa sua, sì..giuro) che mi regala una copia di una rivista che ho sempre ma non ricordo il nome, dove comparivano annunci di persone che vendevano penne d’epoca.
BINGO!!! Il Lordino partì in tromba contattando un tale di Torino che per anni sarà il suo nuovo spacciatore; questo Signore (di nome e di fatto) inviava per posta delle “penne fotocopiate” in bianco e nero.
Ogni mese, comunicando per telefono o per fax, si succedettero una serie di acquisti di cui ricordo come primi un set PARKER 51 in box ed una Sheaffer Admiral Red.
A quel tempo non esisteva internet o le email e quindi questo era il modo di comunicare anche con l’estero, dove il Lordino, sempre attraverso il giornale del Falquetto iniziò a spedire richieste. In questo ambito, fu grande uno scambio fatto tramite fax con il Fountain Pen Hospital di NY dove a fronte di una OMAS EUROPA, il Lordino ricevette in cambio una MONT BLANC 206 aragosta, una WATERMAN 452 FILIGREE ed una SHEAFFER BALANCE B&P.
Attraverso questo negozio di NY, il Lordino poi iniziò anche a comprare i primi testi sacri scritti negli USA.
Il solco era tracciato; il Lordino andava come un treno. Leggeva tutto quello che poteva; era in contatto con qualche collezionista italiano ed estero, frequentava i Pen Show dell’Accademia Italiana della Penna Stilografica organizzati da DonnaLetizia Jacopini, di cui se non ricordo male, era Socio con numero di tessera 86 e la Casa della Stilografica di Firenze dove, con il Boss Vittorio e l’omonimo Fabio, si intratteneva ogni tanto in piacevoli conversazioni pennofile.
Dopo qualche anno inizia internet; cambiano tutte le regole del gioco. Ebay diventa il parco giochi del Lordino dove compra di tutto; ciofeche impossibili, ma anche penne che tutt’ora risiedono negli espositori.
Infine, i giorni nostri: in ordine di tempo prima il forum di Simone Piccardi (buaiolo fissato e grande conoscitore di tedesche e americane) e poi PENNAMANIA.
Soprattutto questa ultima esperienza è innagabile affermarlo, ma ha dato per qualche anno un grande impulso al Lordino Fountain Pen Collector. E’ stato il luogo dove, contagiato da nuovi amici malati, ha aperto tutti i suoi cassetti ed ha “rinverdito” la sua collezione conoscendo nuovi spacciatori e anche tanti nuovi Amici.
Sono stati anni dove credo che sono uscite dai cassetti di tutti, delle cose forse mai viste e dove l’entusiasmo di quel manipolo di eroi, ha messo a disposizione della rete (e quindi del mondo) un sacco di informazioni che prima era impossibile reperire.
Oggi è facile andare su google e digitare AURORA ETIOPIA per essere indirizzati per esempio in un post dove ci sta scritto tutto e ci sono pure le penne…
Grande merito a PENNAMANIA; grande merito a tutti i forummisti, attivi e silenti; grande merito pure al Lordino vai… In tutti questi anni un segno penso che l’abbia lasciato pure lui.