Stupidaggini a parte, è curioso constatare come in quell'epoca - gli anni '60 o giù di lì - si era forse ubriacati da un progresso che stava rendendo possibili cose che fino a poco tempo prima facevano parte della fantascienza, come i voli nello spazio, viaggi aerei che stavano diventando normali, il trapianto del cuore....
E' probabilmente oggi da considerare un fenomeno di costume che i prodotti commerciali, per essere venduti, dovessero evocare coi loro nomi qualcosa che fosse ai limiti della comprensione di chi non fosse uno scienziato, che evocasse suggestioni di processi e tecnologie avanzatissime. Staybrite... probabilmente nessuno dei possessori di questa penna s'è mai chiesto che accidente fosse o quali fossero le caratteristiche "superiori" di questo pennino, però, cavolo, poter dire che la mia penna c'ha il pennino in staybrite evidentemente era tanta roba!
Chissà quanti casi simili si potrebbero documentare tra i prodotti dell'epoca. A me ne è venuto in mente uno, che vi ho fotografato: un flaconcino d'olio minerale della Shell italiana che è stato battezzato "Atomic Power Lubrificant". Con un nome così si poteva essere certi di una qualità infinitamente superiore a qualsiasi altro olio dal nome normale.