Oltre il segnariga avevo insieme acquistato un contenitore che mi era stato detto fosse un porta pennini, ma pensavo fosse un portaghi e non lo avevo fotografato.
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Ho recentemente incontrato, nei consueti giri di caccia, un antiquario di Milano che aveva diversi di questi oggetti in osso, identica lavorazione e mi spiegava che lui li conosceva da quando era piccino: sono dei souvenirs realizzati in Italia al cui apice vi è un foro passante del diametro di non più di 2-3 mm, al cui interno vi è un minuscolo vetro/cristallo in cui è incisa o impressa una piccola scritta con un disegno o una fotografia che si può vedere benissimo in controluce.
L’antiquario raccontava che da piccolo (pre post WW2) veniva portato sui monti di Arona e gli facevano vedere in controluce il santo di turno raffigurato nel vetro del souvenir.
Gli ho domandato se sapesse ove fossero realizzati e candidamente mi rispose:”…ma dove lavoravano l’osso con cui si facevano i bottoni ad inizio del 900”.
Non ho sottomano, per verificare, il libro su Settimo Torinese, cittadina in cui tutti gli artigiani tornitori, prima dell’inizio della lavorazione delle stilografiche avvenuta a cavallo del 1930, la principale attività era quella di produrre bottoni dalle ossa animali, ma”i locali”, forse ne sanno di più.
Tornato a casa ho attentamente ispezionato controluce l’oggetto raffigurato ed ho trovato il cristallo che in trasparenza (posizionandolo vicino all’occhio e guardando verso una sorgente luminosa artificiale) fa vedere un panorama di una città con sopra scritto: Chicago 1893.
Qualcuno conosce qualcosa di questi souvenirs e del cristallo?
Se l’origine di questi oggetti fosse giusta, questo topic lo si potrebbe intitolare:
Ecco cosa facevano i produttori di stilografiche nel tempo libero.