Condivido in pieno quanto è stato sinora scritto, vorrei solo aggiungere un piccolo particolare.
Posto che sia tutto in ordine, perfettamente accoppiato e funzionante pennino, alimentatore, collare (attenzione, alimentatore e collare vengono sostituiti con grande facilità, ma sono simili ed adattabili, non con dimensioni uguali agli originali), una volta che il pennino è fuoriuscito, l’inchiostro è contenuto in un cilindro a tenuta quasi stagna (il collegamento con l’esterno è fornito dai canali capillari dell’alimentatore) da cui fuoriesce, in fase di scrittura
Il flusso di inchiostro in uscita avviene per gravita con una forza proporzionale al peso dello stesso, ma come si consuma, riduce il suo peso sino a creare all’interno una pressione negativa che inibisce o come minimo rallenta l’uscita dell’inchiostro, pressione negativa che i capillari dovrebbero controbilanciare.
Per riequilibrare il sistema basterà porre la penna in posizione verticale facendo lievemente rientrare il pennino.
Mi direte che tutte le penne sono teoricamente concepite allo stesso modo: la differenza sta nel quantitativo di inchiostro, nelle rientranti, se non di generose dimensioni, siamo ben lontani da 1-2 cc di quanto contenuto nelle altre.
Note le problematiche, bisognerà sul campo cercare le cause di un funzionamento discontinuo.