Autore Topic: The Postal Reservoir Pen (by Giovanni Abrate New Pentrace)  (Letto 5893 volte)

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The Postal Reservoir Pen (by Giovanni Abrate New Pentrace)
« il: Ottobre 27, 2015, 21:56:41 pm »
La storia di due penne: La Postal Reservoir Pen – vecchia e nuova
Le due penne (moderna e vintage) messe a confronto

By Giovanni Abrate



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La Postal Reservoir Pen:  il recente remake (sopra) e l’originale del 1925 (sotto)

A volte sembra che le vecchie penne non muoiano mai. Negli ultimi vent’anni abbiamo assistito al ritorno di molti modelli classici, spesso proposti come lontani tributi a penne di rilevanza storica, come la Patrician di Waterman e la Parker Duofold Centennial. Altri fabbricanti hanno prodotto copie dei loro modelli classici, come il remake della Balance proposto da Sheaffer negli anni novanta: penna che riproduceva anche nei dettagli l’originale, essendo offerta anche in versione limitata con caricamento a levetta e corpo in Rhodoïd, materiale molto simile alla celluloide del modello originale degli anni trenta.
In altri casi abbiamo visto nuove ditte, spesso gestite da collezionisti che si sono improvvisati fabbricanti di penne, che hanno tentato di fare rivivere vecchi marchi con penne di ispirazione vintage, cercando di riprodurre in modo quasi identico modelli di penne classiche, desiderate dai collezionisti e fuori produzione da vari decenni. Nomi come Conklin, Wahl e Nettuno sono risorti grazie allo sforzo di appassionati  collezionisti e di coraggiosi imprenditori.
La penna che esaminiamo oggi ricade in quest’ultima categoria. Si tratta della Postal Reservoir Pen.

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Vecchia e nuova: una di fianco all’altra

Alcuni anni addietro Richard Binder, esperto di penne noto in tutto il mondo, decise di far rinascere alcuni modelli di penne storiche statunitensi:  la Dunn, la Belmont e la Postal Reservoir Pen. Grazie al suo lavoro, queste penne sono oggi commercializzate dalla Gate City Pens, che le costruisce utilizzando componenti  fabbricati (ottimamente, devo dire) in larga parte dalla ditta Bexley di Columbus, Ohio.
Alcuni mesi fa trovai in un mercatino del Wisconsin una Postal Reservoir Pen originale in buono stato, completa di astuccio. Incuriosito, ho poi acquistato uno dei remake della Gate City Pens e, viste le due penne l’una accanto all’altra, ho pensato che sarebbe stato interessante confrontarle e descriverne le differenze.
Confrontiamo quindi la Postal Reservoir Pen originale con la versione moderna:

Le due penne sono dimensionalmente molto vicine; la penna vintage è più lunga di circa 3mm rispetto alla nuova. I cappucci hanno la stessa lunghezza e lo stesso diametro, ma non sono intercambiabili tra loro a causa di differenze nella filettatura e nella struttura interna del cappuccio stesso. Direi che la differenza maggiore tra le due penne sta proprio nel cappuccio: la penna originale, a mio parere, è dotata del cappuccio più gradevole. Ha il cappuccio fatto in un solo pezzo, dotato di un fermaglio semplice e corto, fissato nella parte interna del cappuccio (fermaglio noto con il nome di “Z” clip). La nuova penna ha adottato  un cappuccio composto da due parti, con la parte superiore che si avvita sul corpo del cappuccio e trattiene il fermaglio. Rispetto all’originale, il fermaglio  è di foggia più complicata, con una sferetta girevole inserita all’estremità, ad imitazione delle “roller clip” del passato. Il nuovo fermaglio è più lungo dell’originale ed arriva a toccare la veretta dorata del cappuccio. Si tratta di un fermaglio già in uso in altre penne prodotte da Bexley: la foggia è decisamente ispirata al passato, per cui non stona su questa penna, ma il fermaglio originale si sposa meglio allo stile della penna.

Il fusto della nuova Postal Pen è tornito con cura in un metacrilato color ambra: imita molto bene l’aspetto della celluloide leggermente ambrata della penna originale. Si tratta di un particolare ben riuscito, che rispetta l’aspetto della penna “vintage” nel colore e nella trasparenza.
Il tubicino per il riempimento della penna è chiaramente visibile all’interno del fusto trasparente. Si tratta, a mio parere, del particolare meno riuscito di questa riedizione. Il tubicino è fatto di plastica bianca (l’originale era fatto di ebanite nera) e sembra in tutto e per tutto un refill di quelli usati dalle penne a sfera pubblicitarie fatte in Cina. Avrei preferito un tubicino nero o magari metallico. Anche un tubicino trasparente sarebbe stato preferibile al tubetto bianco utilizzato dal fabbricante.

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Il tubicino bianco è chiaramente visibile all’interno della nuova penna

La giunzione è molto simile all’originale, anche se è di diametro leggermente superiore in quanto si è scelto per la nuova penna un pennino moderno numero 6, dimensionalmente più grande di quello della penna originale.
Il pennino nel mio esemplare della nuova Postal Pen è un pennino bicolore in acciaio prodotto dalla ditta tedesca  JoWo. A mio parere questo pennino è molto simile ai pennini prodotti in Cina e sospetto che sia il frutto di una collaborazione tra la JoWo e un fabbricante cinese. In ogni caso, si tratta di un pennino eccellente, scorrevole ed affidabile. E’ un pennino che non dà adito a critiche. Come molti pennini moderni, si tratta di un pennino rigido (una volta si definivano pennini “manifold” o “per copie multiple”), adatto ai clienti moderni, che sono usi a scrivere con la penna a sfera o con la rollerball. L’alimentatore è in materia plastica e il flusso di inchiostro è ampio, ma non eccessivo.
Il sistema di caricamento a pompetta di caucciù viene esposto svitando il lungo cappuccio posteriore ed è una copia abbastanza fedele dell’originale. Funziona bene, anche se, come nella penna originale, si richiedono parecchie operazioni per riempire il capace serbatoio della penna.
La grande capacità d’inchiostro era la caratteristica salente della penna Postal originale. La Postal veniva venduta esclusivamente per corrispondenza (caratteristica da cui trasse il nome) al prezzo di $ 2,50 nella metà degli anni venti e riscosse un immediato successo, tanto da restare in produzione, virtualmente immutata, per parecchi anni. Il sistema di caricamento a pompetta con tubicino di riempimento fu in seguito modificato ed adottato da parecchi fabbricanti di penne e può essere considerato all’origine di sistemi come il Vacumatic di Parker, l’InkVue di Waterman ed altri sistemi usati da Eversharp e da molte altre marche.

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Il sistema di caricamento a pompetta è stato fedelmente riprodotto

Prova di scrittura:
Come scrivono? – Non ci sono sorprese!
La nuova Postal Pen scrive benissimo. Il pennino in acciaio della mia penna è molto scorrevole, uno dei migliori pennini di acciaio che io abbia mai provato! Scrive ottimamente senza necessitare di modifiche o di alterazioni. Le ottime caratteristiche mostrate da questo pennino sono il risultato delle operazioni di ottimizzazione effettuate su tutte le loro penne dalla Gate City Pens. I pennini vengono regolati secondo le norme suggerite da Richard Binder. Il pennino della mia penna (un rigido con punta Media) non produce variazioni del tratto, ma la scorrevolezze e il flusso ottimale dell’inchiostro lo hanno reso immediatamente uno tra i miei preferiti. Per chi lo desidera, la Gate City Pens offre come opzione anche pennini in oro a 14 carati.

La penna Postal originale è dotata di un pennino in oro a 14 carati di dimensioni simili a un pennino Nº5 moderno; la punta in iridio non è scorrevole come quella del pennino JoWo (anche se si potrebbe renderla scorrevole senza troppi sforzi). Il pennino vintage offre una notevole variazione del tratto, grazie alla flessibilità dei rebbi, in linea con le caratteristiche di molti pennini dell’epoca.

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Pubblicità del 1928

Conclusione:
La penna Postal Reservoir originale è giustamente considerata un classico che ha rivoluzionato la tecnica delle penne stilografiche grazie all’adozione del serbatoio molto capiente e grazie al metodo usato per la vendita diretta per posta del prodotto, che permetteva di offrire un’ottima penna all’acquirente a un prezzo molto interessante. Nel 1925 la Postal era una penna alla portata di molti, realizzata con cura utilizzando ottimi materiali. La Penna Postal moderna è costruita con cura, ha un pennino eccellente ed è offerta ad un prezzo ragionevole ($195), considerando che è una penna realizzata in quantità limitate. La nuova Postal Pen è una penna che ha tutti i vantaggi dell’originale, senza avere gli svantaggi tipici delle penne vintage, rese fragili dall’età e dall’uso. L’unico attributo che la penna Postal moderna non offre rispetto all’originale è il pennino flessibile. La penna attuale è fatta per i clienti di oggi: unisce al disegno classico la facilità d’uso di una stilografica moderna. Vista sotto questa luce, la nuova Postal Reservoir Pen è un prodotto che merita il successo.

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La Postal Reservoir Pen originale

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Un’altra pubblicità degli anni venti

La NUOVA Postal della Gate City Pens – progettata da Richard Binder



Articolo Originale @ New Pentrace



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Re:The Postal Reservoir Pen (by Giovanni Abrate New Pentrace)
« Risposta #1 il: Ottobre 29, 2015, 00:42:28 am »
Ringrazio pubblicamente Giovanni Abrate per la concessione di questo articolo, l'eccellente traduzione e l'ottimo rapporto di collaborazione e reciproca fiducia che si è instaurato e rafforzato nel tempo tra Pentrace e Pennamania e di come grazie al world wide web, le distanze tra le due sponde dell'oceano si siano ridotte.

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Offline Giovanni Abrate

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Re:The Postal Reservoir Pen (by Giovanni Abrate New Pentrace)
« Risposta #2 il: Ottobre 29, 2015, 02:22:40 am »
Grazie a te, Riccardo e a tutti gli amici di Pennamania.it! Auspico una collaborazione sempre maggiore tra i nostri due Forum.
Grazie per l'ospitalità!!!
Giovanni

Offline Gong-oh

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Re:The Postal Reservoir Pen (by Giovanni Abrate New Pentrace)
« Risposta #3 il: Ottobre 29, 2015, 03:01:17 am »
Bravó! Come dicono gli americani, quando vogliono farti un complimento in italiano.
Un articolo molto interessante, reso ancora più avvincente dall'inserimento delle  brochure pubblicitarie dell'epoca.
Però, caro Big John, sei tremendo, perchè ogni volta che pubblichi una penna, fai venire la voglia, quasi brama, di possederla.
  :set2010052:

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