Discussione molto interessante
condivido i pareri negativi sulle Omas in termini di scelte ma sopratutto di materiali scelti negli ultimi 20 anni
vorrei fare una piccola analisi relativa al mercato delle penne, quindi a quello che fa vivere un azienda il cui core business sia vendere penne, nuove ovviamente
in Italia Montblanc rappresentava e rappresenta il grosso di questo mercato
se prendiamo un qualsiasi retail specializzato in penne, se è bravo farà solo il 60% di fatturato con Montblanc se non è bravo arriva al 90%
la colpa è dei consumatori, italiani, molto ignoranti in materia penne, ed ignoranti in generale.........., e da sempre esterofili
il nostro è il paese migliore dove vendere prodotti scarsi legati ad un marchio forte, dove piu' aumenti il prezzo piu' vendi
ci sono esempi in ogni settore, basti vedere quante audi si vendono rispetto ad una skoda motorizzata uguale o ancora peggio rispetto ad una fiat
siamo il paese dei vorrei ma non posso, se Montblanc facesse una penna da 100 euro bisognerebbe mettere i numeretti nei negozi di penne per arginare i clienti, anche se questa penna fosse orribile e disgustosa
il caso scenium rinominato oscenium fu eclatante
io stesso ne vendevo a pacchi......e la cosa assurda è che ancora oggi la chiedono, un tratto pen in metallo verniciato al quale si toglieva la vernice dopo pochi mesi, disponibile solo sfera e roller, e alla sfera si rompeva sistematicamente il meccanismo
i clienti invece di rendersi conto che 90 euro erano davvero un furto per un oggetto cosi' brutto e fatto male....ancora oggi chiedono riparazioni e ancora peggio chiedono di ricomprarla
quindi penso che se Montblanc mettesse il nome su un qualsiasi modello di penna cinese da 2 dollari farebbe milioni vendendo qualcosa sicuramente molto meglio della oscenium
in parte questo lo fa già con la Cruise, che altro non è che la vecchia classic poi chiamata generation e adesso appunto cruise, anche se stavolta ci avevano promesso che la resina sarebbe stata la stessa dell meisterstuck.......penso che alla fine i cinesi abbiano cambiato miscuglio, di fatto è una plastica indegna che nemmeno si riesce ad incidere
Montblanc è un nome dietro c'è Richemont, che tutto puo'
prende un marchio e attraverso politiche ben note lo trasforma in un marchio di lusso come ha fatto con Cartier
il consumatore deve pensare a Montblanc non piu' come un azienda di penne ma ad un'azienda che produce lusso
poi ci saranno pochissimi consumatori che compreranno prodotti dei vari marchi di proprietà Richemond costosissimi ma dove almeno si puo' rintracciare la qualità, ed una valanga di consumatori che compreranno il marchio, messo su prodotti di pessima qualità che costano 4/6 volte di piu' della concorrenza, ma in assoluto sono arrivabili
esempio comprano una Cruise montblanc roller a 225 euro quando con 225 euro potrebbero comprare penne di pregio di tante altre marche, magari italiane
cruise non esiste stilografica, per il primo prezzo stilografica Mb si arriva a 500 euro e funziona solo a cartuccia....non ha nemmeno il converter e non ci si puo' nemmeno mettere
ancora meglio comprano qualsiasi cosa da 100 euro abbia su il marchio montblanc, fosse pure un portachiavi da 1 dollaro
in questo scenario ai limiti della follia e dell'illogico, non è facile, per un'azienda italiana il cui core business è la produzione di penne, sopravvivere
certo, fuori dall'Italia le cose vanno in maniera diversa, ma si vanno sempre piu' uniformando
il made in Italy vende piu' fuori che dentro il paese, ma gli atteggiamenti dei consumatori vanno sempre piu' ad uniformarsi
dal momento che le distanze non esistono piu' ed il mercato è a portata di click
per capirsi i consumatori russi asiatici arabi americani.......si comportano sempre più come gli italiani, la differenza è solo nel potere di acquisto, avendo più soldi oltre a comprare il brand riconosciuto comprano anche il prodotto italiano di nicchia
la pubblicità i testimonial e tutto il discorso legato alla crescita di un marchio nel mondo del lusso sono la cosa fondamentale, più che la qualità del prodotto, ma i soldi che servirebbero per far crescere un marchio non saranno mai giustificati, Richemond puo' permettersi di investire milioni
se Visconti o Aurora ne investissero qualcuno sarebbe quasi inutile
esistono ancora appassionati ed esperti veri di penne, questo forum ne è un esempio, ma sono una parte irrilevante del mercato
insomma, basta poco per fare la fine di Omas
si il marchio era forte e spesso c'era richiesta, ancora oggi c'è
ma considerando quello che ho scritto è un miracolo che altri Produttori italiani siano ancora in piedi piu' che Omas abbia fatto la fine che ha fatto, e i motivi sono da ricercarsi più in quello che questo mondo vuole più che nei materiali sbagliati.......
secondo me anche quella piccola parte di esperti ha le sue colpe
è una nicchia di mercato poco rilevante, che però compra sopratutto usato e sul nuovo va a cercare Sailor Pilot e ancora peggio Platinum che neanche distribuisce in europa....
magari potrebbe comprare un Aurora Y de luxe che ha il pennino 14 kt disponibile anche in EF
concludendo se nella vita scegli di produrre penne per vivere, hai già sbagliato in partenza, se poi lo fai in Italia sei un pazzo
se decidi di usare pennini in oro di qualità e magari anche il resto ben fatto avrai dei costi di produzione insostenibili e non vederai mai perchè il consumatore stupido con quei soldi compra il marchio mentre l'esperto con quei soldi compra qualche usato, e qualche nuovo giapponese
le aziende italiane ancora in vita hanno davvero la mia stima
io da venditore di penne negli ultimi 20 anni ho cercato di indottrinare il consumatore, ho sempre parlato malissimo di montblanc
anzi ho dato il sangue per avere concessioni autorizzate mb, perchè avendo anche Mb se al consumatore consiglio vivamente qualcosa di italiano che costa la metà o un terzo, speravo capisse che non lo facevo per interesse o perchè parlavo male di qualcosa che non potevo avere.......
ma a conti fatti ho perso la mia battaglia, proprio come Omas