Il discorso meriterebbe un libro.... All'inizio le penne a sfera erano costose, ma già nel 1949 la BuckBall della Universal americana si vendeva a 1 dollaro (one buck!). L'arrivo della BIC fece della penna a sfera un prodotto consumabile usa e getta. La Aurora 98 non venne prodotta per contrastare le Biro, ma per contrastare la Parker 61, che si riempiva senza toccare la necessità di maneggiare la boccetta dell'inchiostro. Era una penna che grazie al rivestimento in teflon del caricatore, permetteva (in teoria) di non necessitare di un fazzolettino per tergere penna e pennino. L'Aurora offrì in alternativa una penna (la 98) più tradizionale, che comunque consentiva di caricare la penna senza dovere rimuoverne il fusto. Si noti comunque che l'Aurora offriva pure le DuoCart e derivate, penne all'avanguardia tra quelle utilizzanti cartucce in polivinile. L'invasione delle penne a sfere fu bloccata, in parte e solo temporaneamente da una penna stilografica pratica e alla portata di tutte le tasche: la LUS Atomica, pubblicizzata come la "penna che sostituisce la penna a sfera"!!! Grande penna, venduta a 100 lire dai tabaccai, le edicole, i bar e le cartolerie, prodotta in milioni di pezzi a Saronno, a nord di Milano.