Se ci si pensa disegnare una penna dal punto di vista della "forma" non ha mille variabili: tutto si gioca sull'equilibrio di pochi elementi, un corpo, un cappuccio, un fondello, qualche veretta e naturalmente il materiale. Se in tanti anni di produzione sono stati fatti tanti modelli, tutti questi dettagli sono stati ampiamente sviscerati ed approfonditi, ma quei modelli che si sono distinti ed hanno "fatto la storia", hanno saputo miscelarli in un modo oggettivamente riconoscibile e di valore per tutti.
Ora mi chiedo perché volere a tutti i costi buttarsi sul mercato con prodotti nuovi che sembrano ignorare le regole del mercato e soprattutto l'esperienza e la storia del design, non solo delle penne stilografiche. Citando il fotografo Franco Fontana......"non è che se prendo in mano una Montblanc riesco a scrivere la Divina Commedia, se sono un coglione resto un coglione...." (Master of Photography).....
Quindi perché avventurarsi in queste iniziative commerciali così rischiose...... o forse siamo noi che sbagliamo perché sicuramente da qualche parte c'è qualcuno che le comprerà?
Io al PENSHOW vorrei provare la Perry......
Con tutto che la stilografica si rivolge ormai ad una nicchia di mercato, penso che vincoli economici a parte, si potrebbe esprimere ancora molto su quest'oggetto: sia nelle forme, sia con un utilizzo diffuso di materiali "nuovi" come titanio, fibra di carbonio e ceramica. Osservando la produzione di certe case pare invece che ci sia una richiesta di mercato di "penne" che non sono più tali perché inimpugnabili per dimensioni e orpelli contundenti, pesanti come un mattarello da cucina, con improbabili rivestimenti in metalli preziosi, tempestati di brillanti, pietre dure, uova sode ed esche da pesca.
Faccio invece l'esempio della OMAS 360, che come ho affermato in altre occasioni, è una penna che a me piace molto: la sua sezione triangolare non sarà certo l'uovo di Colombo, però non è neppure scomoda; è una penna che ha avuto il coraggio di essere originale ed una volta tanto è stato un prodotto totalmente nuovo, che ha sfruttato poco o nulla della produzione precedente.
La considero il canto di un cigno in piena agonia...
P.S. Al Penshow con piacere ti farò provare la Perry.
P.P.S. bellissima la frase con cui Fontana ha stigmatizzato un concetto universale, che si potrebbe riproporre in infiniti campi:
"Non è che se compro il top di gamma della Canon, divento Salgado"; "Non è che se compro una bici con telaio in carbonio e ruote lenticolari, vinco la Parigi - Rubaix"... E chi più ne ha, più ne metta.