Bene, fattovi il resoconto del recupero delle AR LST2, vi racconto che ho parzialmente espropriato la camera di mia figlia, sempre meno presente in casa, e montato un impianto stereo "vintage" collegando alla AR il due telai McIntosh pre C 28 ed il finale 2105. Ai suoi tempi era un sogno irraggiungibile, visto che tutto l'insieme costava più o meno quanto un'Alfetta. Come sorgente utilizzo un lettore CD Tandberg 4025, un pò più moderno, ma con i suoi begli annetti anche lui, ed in un secondo tempo decido da aggiungere anche un registratore a cassette Tandberg TCD 320 avuto dopo una storia travagliata, mai utilizzato e giacente da svariati anni a prendere polvere.
Purtroppo si mette dopo breve a fare un rumoraccio che mi costringe ad aprirlo; nulla di grave, era solo una boccola restata senza la minima traccia di lubrificazione.
Nel rimontarlo però mi accorgo che il tasto "PAUSA" non è allineato agli altri: sta molto più basso e con fatica aziona il micro switch posto sotto di esso. Dopo essere quasi impazzito per capire l'arcano mi accorgo che sugli identici micro switch azionati da altri tasti è calzata un'appendice in plastica alta circa un cm sulla quale i corrispondenti tasti lavorano stando nel giusto assetto. Che fine può mai avere fatto? A toglierla si fa anche una certa fatica, quindi non dovrebbe essersi sfilata da sola. Esploro l'interno con una torcia, capovolgo, scrollo, soffio, ma dell'appendice nessuna traccia. Resta un mistero come prima che lo smontassi il tasto potesse lavorare correttamente, ma il mio non è stato certo il primo smontaggio di quest'apparecchio e mi viene da pensare che probabilmente si sono inventati qualcosa che sfugge alla mia comprensione. Comunque il pezzo manca, trovarlo è pressoché impossibile visto che la casa norvegese ha abbandonato dagli anni '80 il settore audio per dedicarsi ad apparecchiature informatiche. Così il Tubi si ricorda di essere il Tubi e decide che quel pezzo deve costruirselo da sé. Forse con scanner e stampante tridimensionale sarebbe stato uno scherzo, ma non ne dispongo. Decido quindi di ricrearlo in ottone, partendo da un piccolo profilato di sezione quadrata che fortunatamente trovo tra le frantumaglie: è un pelo grande ma è un ottimo punto di partenza e mi basta ricavare quanto manca da una piattina, saldare il tutto a stagno e rifinire con la lima. Dopo qualche piccolo ulteriore adattamento lo colloco al suo posto e con non poca soddisfazione posso constatare che il tutto funziona a meraviglia.