Se in ciò che ho scritto ho lasciato intendere una messa al bando della musica digitale, me ne scuso. Anche se, avendo scritto cose come questa, mi sembrava evidente che il mio pensiero non fosse quello: "Però, siamo onesti, chi non rimasto sorpreso per la qualità (o meglio, la gradevolezza) del suono riprodotto da un semplice telefonino con due auricolari di livello decoroso, magari pure bluetooth?"
Ve ne dico un'altra: lo vedete il trabiccolo fotografato in questo post? E' il T-AMP un'amplificatore digitale (classe T) che ormai parecchi anni fa si trovava in rete ad una quarantina di euro. Le dimensioni le potete dedurre dalla Capless posata vicino; aggiungo che pesa 174 Grammi e che come si può vedere può essere alimentato con 8 pile stilo per un totale di 12 Volt, anche se il meglio di se lo da con un alimentatore esterno un pò più sostenuto nell'amperaggio. Il vano batterie occupa circa la metà del volume, di conseguenza potete immaginarvi cosa possa essere la circuitazione all'interno. Ebbene, dovreste provare ad ascoltarlo. Probabilmente in rete si troveranno ancora recensioni di questo aggeggio: se ne avete voglia leggetene qualcuna, cercando le più oggettive.
Vi assicuro che ciò che è in grado di fare ha dell'incredibile. Provate poi, per curiosità, a digitare su Ebay "amplificatore stereo digitale": vedrete che, p. es., con meno di 70 € vi potete far arrivare a casa un amplificatore da 2X150W.
Nessuno stupore: sono la generazione che equipaggia la sezione audio degli apparecchi di oggi; dai telefonini, ai PC, ai televisori e che sono il cuore dei vari sistemi di amplificazione da collegare al computer piuttosto che alla TV. Hanno un rendimento altissimo, quindi non scaldano, consumano poca corrente e soprattutto costano una bazzeccola.
Conosco più di un appassionato audiofilo che ha speso una fortuna in alta fedeltà e che oggi, sicuramente complici pigrizia e praticità, ascolta la musica dal PC, dotato di un sistema audio tipo quelli sopra citati. Come si potrebbe dire che suonano male, se il minuscolo T-AMP delle foto è in grado di mettere in crisi chiunque lo ascolti ed abbia sacrificato fior di stipendi nel suo impianto? Chi potrebbe essere tanto pazzo da criticare la resa acustica di un telefonino con due auricolari se per anni ed anni ha ascoltato le musicassette con un Walkman che suonava infinitamente peggio? L'audio digitale è incredibile e consente cose incredibili: in un francobollo di plastica può essere raccolta tutta la discografia dei Beatles che può essere ascoltato con qualcosa i cui ingombri e peso sono in massima parte dovuti alla batteria che l'alimenta. Però non si può pensare che un parente del T-AMP possa farsi beffe di un Audio Research valvolare; e se così ci sembrasse vorrebbe dire che il nostro orecchio è decisamente poco affinato.
Quello che io sostengo è che però occorre prudenza nel collocare la musica digitale (e non parlo del CD) nell'olimpo dell'HiFi: a mio avviso il digitale contiene una certa percentuale d'inganno: l'inganno di mascherare come pregi alcuni difetti: gradevolezza e rigore non sono sinonimi e ciò che risulta appagante ed ammaliante può, dopo una lunga seduta d'ascolto, risultare faticoso. D'altra parte il nostro orecchio è analogico, quindi affinché un suono possa essere da noi percepito deve essere trasformato in analogico, e le conversioni lasciano qualcosa sul campo.
Viva il digitale quindi per tutti gli utilizzi un poco più "profani", dove i suoi pregi superano di gran lunga i suoi limiti: in auto non si può essere totalmente concentrati sulla musica, perché la maggiore attenzione va alla strada; lo stesso discorso vale per la televisione dove l'attenzione è suddivisa tra suono ed immagine. Accetto senza problemi anche la musica via PC, vista l'incredibile vastità della discografia disponibile. Le vette più alte però sono, almeno per adesso, dominio dell'analogico.