Spero nessuno dica: "Banale una PFM III nera".
Una PFM non è mai banale. Questo è un oggettino che può passare inosservato, ma se viene osservato, lascia il segno.
Subito ho storto il naso quando ho visto che ha una punta fine, ma poi ho pensato: forse è meglio così.
Nell'uso quotidiano usiamo la stilografica soprattutto per fare firme; sovente per attestare la ricevuta di un pagamento con carta di credito, su carta quasi idrorepellente; un pennino a punta fine lascia poco inchiostro, asciuga subito ed evita di imprattare le dita di incauti/e commessi/e, nel riprendersi la ricevuta.
Ma un pennino a punta fine è anche più incisivo e dunque lascia un bel segno evidente anche sui fogli sottostanti di ricevute a fogli plurimi copiativi. Così quando ci sentiamo rivolgere la solita stupida frase: "No, quella non va bene, usi la biro!" Senza un "per favore, per piacere, per cortesia", possiamo risolutamente rispondere: "Io non uso quella roba lì, vuoi chi io muoro?". Senza timore di essere colti in fallo, perchè un pennino Sheaffer a punta fine marca duro, marca profondo.
Però mi sono chiesto: cosa significa l'acronimo
PFM III?
e perchè III?
Una risposta me la sono data e per prevenire ogni obiezione, vi assicuro che è giusta.
PFM Pen For MenPFM Pen For MePFM Perfect For Meed ecco spiegato anche perchè
III