Autore Topic: Turin Penshow 2019 Sabato 9 Novembre - Ufficiale  (Letto 17284 volte)

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Re:Turin Penshow 2019 Sabato 9 Novembre - Ufficiale
« Risposta #45 il: Novembre 10, 2019, 22:07:45 pm »
Nel prossimo Penshow il progetto "Adotta una penna" potrebbe essere illustrato e pubblicizzato insieme all'evento; potrebbe portare ulteriori visitatori

Certo, già quest'anno la promozione è stata buona, il prossimo hanno sarà ulteriormente migliorata e all'interno dello stesso penshow il progetto adotta una penna sarà evidenziato per bene.

Tra le penne fatte adottare da Barbara e quelle messe a disposizione da Pelikan insieme alle cartucce Edelberg, si arriva a quasi una dozzina, nelle ore del Penshow.

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Online turin-pens

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Re:Turin Penshow 2019 Sabato 9 Novembre - Ufficiale
« Risposta #46 il: Novembre 11, 2019, 00:30:54 am »
Per aumentare la visibilità degli eventi all'interno del penshow, come adotta una penna, si possono studiare e preparare appositi rollup, espositori da banco, flyer, brochure etc... Tutti con grafiche accattivanti e colori che accendano la curiosità.

Che ne dite?

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Offline stefano_R

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Re:Turin Penshow 2019 Sabato 9 Novembre - Ufficiale
« Risposta #47 il: Novembre 11, 2019, 08:32:22 am »
certo,
la prima esperienza serve per migliorare, quindi avanti con il potenziamento di comunicazione, informazione ed allestimento aree a tema!
Comunque una ottima edizione.
Bravi tutti

Online turin-pens

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Re:Turin Penshow 2019 Sabato 9 Novembre - Ufficiale
« Risposta #48 il: Novembre 11, 2019, 20:57:50 pm »
Qualche altra fotografia fatte durante i momenti di pausa.

Ringrazio Stefano Costantini SEC per le fotografie.













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Online turin-pens

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Re:Turin Penshow 2019 Sabato 9 Novembre - Ufficiale
« Risposta #49 il: Novembre 12, 2019, 10:50:49 am »
Un breve video dal TPS 2019.

Video realizzato da Carlo Enea Naldi - Edelberg


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Online turin-pens

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Re:Turin Penshow 2019 Sabato 9 Novembre - Ufficiale
« Risposta #50 il: Novembre 12, 2019, 15:33:19 pm »
Dopo le fotografie e i video condivisi fino ad ora, credo che sia giusto anche provare a tirare le somme di questo Turin Penshow e di farlo pubblicamente, per questo, per chi si fosse perso i messaggi precedenti, ricapitolo i dati attinenti gli accessi:

Dalle 11:00 fino alle 18:00 sono entrate oltre 250 persone e sono state rilasciate oltre 54 ricevute di iscrizione, con circa i 3/4 degli accessi fatti da coppie, famiglie e gruppi.

Ricordo che la politica dell'Associazione Pennamania prevede che in caso di coppie, famiglie etc... Viene tesserata una sola persona. I minori di 18 anni non sono stati calcolati nel totale degli ingressi.

Certo, 250 persone non sono le oltre 2000 del pen show di Tainan oppure dei pen show americani etc... ma considerando lo stato in cui versano i pen show italiani, è certamente un buon dato, in crescita anche rispetto ai penshow torinesi degli anni passati.

I visitatori sono giunti un po' da tutta Italia ed anche da alcuni stati europei Francia e Svizzera in primis, alcuni accessi dalla Gran Bretagna, Spagna etc... inclusi diversi curiosi che pernottavano in albergo. 

Ingressi e pubblico a parte, mi piace poter condividere con tutti voi alcune cose per me molto importanti, partiamo dalla prima fondamentale ovvero il progetto adotta una penna, idea che parte da lontano e che ha radici profonde, piantate all'interno di questo forum da Fenice con passione e tenacia. Questo progetto, per la prima volta è stato portato al Turin Penshow, e grazie agli sforzi passati, sempre per la prima volta, due aziende si sono interessate al progetto, Pelikan ha messo a disposizione le penne stilografiche scolastiche, Edelberg i pacchi di cartucce, senza contare la partecipazione al progetto di Fenice e Fenomeno con ulteriori penne e cartucce.
Il progetto ha avuto un buon successo, con diversi bambini accompagnati dai genitori a cui non solo è stata fatta adottare una stilografica ma è stato anche fatto un mini corso introduttivo sullo strumento, le sue caratteristiche etc... Potreste non crederci ma vedere dei bambini appassionarsi alla stilografica, alla scrittura in corsivo e al tempo stesso vedere anche i genitori entusiasti e felici perché i figli grazie alla stilografica riescono a scrivere senza fatica beh... non ha prezzo. Certo è presto per dire se quei giovani bambini e ragazzi, diventeranno i collezionisti del futuro ma se non altro il germoglio è stato seminato e sono dell'idea che sia importante proseguire su questa strada, continuando a portare il progetto adotta una penna anche alle prossime edizioni del Turin Penshow.

C'è però una cosa che alla maggior parte dei partecipanti sia come pubblico che come espositori, è sfuggita e che ha a che fare con la prima fotografia che ho condiviso, ovvero quella dell'allestimento che ripropongo qui sotto:

77325-0

Come si vede l'allestimento e stato fatto dividendo i tavoli sostanzialmente in due tranche. A sinistra sono stati messi gli espositori che possiamo definire canonici a destra le new entry che da qualche hanno fanno parte dell'idea di penshow alternativo come le dimostrazioni di Ernesto Casciato, la calligrafia, meraki, penne moderne di design etc... A destra di questi, sono stati disposti i tavoli rotondi delle prove scrittura. Al fondo sotto il telo da proiezione, il tavolo di Alessandro Salami che ha dato prova del suo talento realizzando una penna stilografica dipinta dal vivo.
Non dirò mai se questa divisione tra espositori canonici a sinistra e nuove leve a destra sia stata casuale o voluta, pongo però un punto di riflessione legato anche ad alcuni post riguardanti il Turin Penshow pubblicati su Facebook. Secondo voi tra i due "schieramenti", quale ha riscosso più successo sia dal punto di vista dei visitatori che dal punto di vista delle vendite?

Provate a dare la risposta.

Al di la di quello che possiate pensare o non pensare, rispondere o non rispondere, sono dell'idea che il Turin Penshow, abbia prima di tutto nuovamente dimostrato come il concetto di pen show esclusivamente dedicato al mondo affaristico della penna d'epoca / usata, non sia almeno in Italia più sostenibile e che anzi, sia almeno qui nella nostra nazione una formula prossima all'estinzione. C'è bisogno di inventare nuovi format e il penshow torinese è dal 2016 che anno dopo anno si muove in questa direzione, spostando sempre di più l'attenzione su nuovi temi e cercando di contribuire alla nascita della prossima generazione di collezionisti. Utopia? Impossibile farlo? non lo so ma almeno ci proviamo e la partecipazione a questo evento di molti giovani mi/ci fa ben sperare.

Detto questo, al di la che tutto è migliorabile ed è giustissimo, sacrosanto, doveroso e necessario fare non soltanto autocritica ma anche tentare di migliorare anno dopo anno, sia nella realizzazione dell'evento che dell'allestimento, (cose a cui stiamo già lavorando per la prossima edizione), c'è però una cosa che mi rattrista molto e quello che sto' per scrivere oltre a pesarmi molto, temo che possa essere presa come una polemica anche se non è così. Mi riferisco alla partecipazione di quelli che poco sopra, ho chiamo i collezionisti canonici. A quanto pare, queste persone, non si sono rese conto di partecipare ad un penshow diverso, o perlomeno ad un penshow che sta tentando di essere diverso. Al contrario, si sono limitati a sedersi al proprio tavolo, proponendo oggetti in vendita senza trasmettere alcuna passione e/o curiosità negli oggetti in esposizione. Prendere possesso del tavolo e pensare di vendere senza un minimo di coinvolgimento, secondo me è ciò che oggi, un collezionista non può più permettersi, o almeno non qui in Italia dove il mondo del collezionismo classico è ormai saturo.

Questa situazione, mi ricorda un po' ciò che un tempo si studiava sui libri di scuola, ovvero di come al tempo di Colombo, i nativi americani scambiavano la loro terra in cambio di specchietti e perline.

Personalmente, sono dell'idea che il tempo degli specchietti e delle perline sia qui in Italia terminato da almeno un decennio ed anche qualcosa in più. Certamente, per alcuni collezionisti/commercianti la via più semplice è lasciare questo lido e andare alla ricerca di nuove terre dove sia ancora possibile vendere specchietti e perline. Sia chiaro, rispetto questa idea ma almeno per me, restare qui e investire in progetti nuovi, vale ancora la pena. Dopotutto, la situazione che oggi esiste in Italia, è anche figlia di chi con fare quasi predatorio, ha nel corso degli anni di fatto spolpato questo collezionismo, proponendo nel breve periodo specchietti e perline a caro prezzo, e nel lungo periodo senza preoccuparsi di costruire il futuro di questa passione.

Offline stefano_R

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Re:Turin Penshow 2019 Sabato 9 Novembre - Ufficiale
« Risposta #51 il: Novembre 12, 2019, 17:27:32 pm »
una disamina un pò cruda, ma con tanti fondamenti di verità.
Io sarei per continuare a portare aventi nuove formule e strategie, non ci sono alternative, anche se non si può risolvere tutto e subito, ma credo ci siano buoni spunti su cui continuare.....  Occorre però soprattutto la disponibilità e l'impegno di tutti, nuovi e vecchi, giovani e meno giovani, con umiltà e sempre nei limiti delle proprie possibilità.

Online Giuseppe Tubi

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Re:Turin Penshow 2019 Sabato 9 Novembre - Ufficiale
« Risposta #52 il: Novembre 12, 2019, 20:27:01 pm »
Sapete come la penso e secondo me Riccardo è stato persino generoso nel descrivere lo stato attuale ed il futuro del collezionismo in Italia. Secondo me, così come l'abbiamo inteso, non ha futuro. Non ha futuro perché ci siamo fumati il ricambio generazionale necessario per gettare un ponte verso il futuro; abbiamo fatto scappare i giovani a suon di prezzi assurdi, totalmente avulsi dal valore intrinseco di questi oggetti. Ma c'è anche di peggio: le penne, complici le valutazioni assurde, sono diventati oggetti da venerare, da guardare nelle bacheche, da mostrare riluttanti a pochi amici, lasciando trapelare imbarazzo e poi terrore se qualcuno ingenuamente le impugna mimando una scrittura. Pensare di usarle è addirittura blasfemo: quasi come bere una Coca cola nel Santo Graal; si pensi poi quale sacrilegio sarebbe smontarle, magari per capire come son fatte e all'occorrenza essere in grado di eseguire una riparazione di quelle banali.
E badate che la mia non è solo una critica, ma anche un 'autocritica.
Non voglio però chiudere la porta alla speranza: delle penne vintage ci si può innamorare anche a prescindere dal valore, perché utilizzate sanno regalare sensazioni spesso fuori dalla portata delle penne moderne; può nascere così un collezionismo nuovo, basato non sui canoni stantii della rarità e del valore, ma magari sul carattere delle penne, liberi di apprezzare penne inglesi o francesi e chissenefrega se fanno storcere il naso ai collezionisti old style.

Offline Fenice

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Re:Turin Penshow 2019 Sabato 9 Novembre - Ufficiale
« Risposta #53 il: Novembre 12, 2019, 21:07:37 pm »
Sapete come la penso e secondo me Riccardo è stato persino generoso nel descrivere lo stato attuale ed il futuro del collezionismo in Italia. Secondo me il collezionismo, così come l'abbiamo inteso, non ha futuro. Non ha futuro perché ci siamo fumati il ricambio generazionale necessario per gettare un ponte verso il futuro; abbiamo fatto scappare i giovani a suon di prezzi assurdi, totalmente avulsi dal valore intrinseco degli oggetti. Ma c'è anche di peggio: le penne, complici le valutazioni assurde, sono diventati oggetti da venerare, da guardare nelle bacheche e da toccare assai poco; pensare di usarle, addirittura blasfemo come bersi una Coca nel Santo Graal. Si pensi poi quale sacrilegio sarebbe smontarle, magari per capire come son fatte e all'occorrenza essere in grado di eseguire una riparazione di quelle banali.
E badate che la mia non è solo una critica, ma anche un 'autocritica.
Non voglio però chiudere la porta alla speranza: delle penne vintage ci si può innamorare anche a prescindere dal valore, perché utilizzate sanno regalare sensazioni spesso fuori dalla portata delle penne moderne; può nascere così un collezionismo nuovo, basato non sui canoni stantii della rarità e del valore, ma magari sul carattere delle penne, liberi di apprezzare penne inglesi o francesi e chissenefrega se fanno storcere il naso ai collezionisti old style.

Grande Tubi!!!

Non è tutta colpa dei Penshow se vi siete giocati il ricambio generazionale, ricordiamoci che anche nelle scuole (purtroppo) sta prendendo piede la tecnologia. Gli alunni, ora, prendono appunti con l'Ipad e non più con carta e penna, le lezioni si fanno sulla LIM (è completamente sparita la lavagna con i gessetti). Come si fa ad essere interessati a qualcosa di cui non si conosce neanche l'esistenza?
Il progetto Adotta una penna era nato per ridare dignità alla scrittura e mi sono ritrovata con bambini e ragazzi che non sapevano neppure impugnare correttamente una penna! Cosa vuoi che collezionino se non Carte Pokémon?
I prezzi assurdi non sono solo per il vintage ma anche per il moderno e, ancora una volta, l'intento del famigerato progetto Adotta una penna era finalizzato a sdoganare la penna stilografica da strumento elitario a strumento di scrittura alla portata degli STUDENTI.
Gli studenti non collezionano, gli studenti USANO, e cercano la PRATICITA'.
Il passaggio dal moderno al vintage non è impossibile, come ben sapete io nasco con le "Penne Moderne" ma dopo che mi è stata regalata una Waterman 52 e successivamente un HY ... beh, devo dire che soffro a fare gli esami con la Sailor dopo aver preso, per mesi, appunti con le vintage. Hanno armonia di forma e di tratto, emozionano, "le senti", non sono solo strumenti per scrivere, diventano le tue compagne di nottate sui libri! Ma alla base ci deve essere la possibilità di avere una penna alla portata (economica) di ogni studente, di poter confrontare le sfere che si ritrova ad usare a scuola con una penna stilografica economica - scolastica - moderna. Il resto verrà da sé.

Il collezionismo (vintage e moderno) fine a se stesso è l'ostentazione del bello e della ricchezza, uno status symbol.
Un padre di famiglia si accorge perfettamente del fatto che c'è recessione economica, e lui potrebbe meglio di chiunque altro dirvi dove mettervi il vostro status symbol!

Quindi, di cosa stiamo parlando?

Eppure una speranza l'ho vista: nei ragazzi che erano con me al Penshow, due quattordicenni. Li ho visti interessati anche alla calligrafia, come se in essa ricercassero vecchi valori ormai sbiaditi nel frenetico mondo moderno; un "ritorno al passato" dove per tracciare decentemente un ovale ci vogliono settimane di allenamento ... la riscoperta della pazienza e della tranquillità in una quotidianità contraddistinta dal "tutto e subito". Digli niente!

Offline stefano_R

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Re:Turin Penshow 2019 Sabato 9 Novembre - Ufficiale
« Risposta #54 il: Novembre 13, 2019, 08:34:15 am »
condivido, approvo e sottoscrivo.....!
Brava Barbara!

P.S. aggiungo anche una altra piccola osservazione, sperando non crei problemi: sabato al PenShow  ho fatto vedere (e provare) a diverse persone "qualificate" (dal maestro Casciato al Capitano...) una stilografica in resina trasparente comprata su eBay ad €7.21 compreso spedizione, perché non potevo credere che per quel prezzo potesse risultare un prodotto "decente" e tutto sommato gradevole come appariva.
Beh alla fine nessuna l'ha denigrata, buttata nel cestino o demolita né per la qualità costruttiva né per il suo funzionamento, assolutamente dignitoso: ora se vogliamo tenerci la puzzetta sotto il naso da vecchi collezionisti che toccano solo pezzi vintage.......saremo sopraffatti e tutto finirà..... Ma se ci rimane ancora la curiosità di comprare, testare, USARE, regalare o promuovere la penna stilografica in tutte le sue espressioni, mantenendone vivo l'interesse e le sue peculiarità,.....allora potremo sperare ancora in un futuro.

Offline fabbale

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Re:Turin Penshow 2019 Sabato 9 Novembre - Ufficiale
« Risposta #55 il: Novembre 13, 2019, 12:13:57 pm »
Leggo con piacere i commenti al PS di Torino dove purtroppo, per motivi personali non sono potuto intervenire.
Il Capitano e Riccardo "The Machine"  mi scuseranno, anche se ci eravamo sentiti in precedenza.

IMHO mettere sullo stesso piano il collezionismo vintage e la passione/interesse per la penna stilografica, può indurci in errore e quindi è bene tenerle separate (vedi discorso tavoli).
Anche se l'una può non escludere l'altra, è logico però che se si salta degli step volendo tutto e subito (forse come la vita di oggi impone....) si produce solo confusione.

Cerco di spiegarmi meglio riassumendo a mò di esempio il mio excursus in questo mondo :
STEP 1: all'età di 5 anni sapevo già leggere e scrivere bene. Un genio? NO; mia madre nell'estate mi aveva mandato da una anziana Maestra di 83 anni che con la sua AURORA 88 mi ha fatto scrivere le classiche paginate di tutte le lettere dell'alfabeto, instillando in me la passione per la bella scrittura realizzata con una stilografica
STEP 2: la vita continua ma la passione per la bella scrittura rimane e sul mercato, disponibilità permettendo, cerco sempre le novità che escono anche se biro o roller: le BALLOGRAF, le PAPER MATE, le PELLICANO le prime PARKER 75 etc.etc.
STEP 3: da una OMAS 361 di mio padre portata in riparazione, negli anni '80 scocca l'amore per la stilografica vintage. Quindi diventa essenziale informarsi ed a quel tempo l'informazione visibile è oltre oceano. Quindi prima di comprare le penne compro libri per capire, per trovare le informazioni necessarie, gli amici giusti.... Qui è andato via denaro, ma soprattutto tempo per studiare e capire
STEP 4: Inziano i primi acquisti oltre oceano ma anche in Italia;non esisteva internet quindi le penne si compravano esaminando delle fotocopie in B/N delle penne. Iniziano per fortuna anche i primi Pen Show dove le penne le toccavi ed esaminavi, ma i prezzi non erano bassi, anzi... La prima Duofold che acquistai la pagai 650.000 lire che per gli anni 90 non era poco.
STEP 5: continua l'amore per il bello scrivere che si può fare sia con una stilo ma anche con una Bic Crystal (LA PENNA CHE SCRIVE MEGLIO IN ASSOLUTO). Continua l'amore per il vintage e continuo a comprare penne da 10€ ma anche per un valore un pò più importante... Nasce internet, Ebay "il mercato globale".
STEP 6: passano gli anni e mi ritrovo con una stanza piena di penne, di libri, di materiale cartaceo etc. etc. Decido quindi di dare un senso alla mia collezione cercando solo determinati modelli e di mettere sul mercato o scambiare con altri collezionisti quelli non più di mio interesse.
STEP 7: ad oggi continuo ad amare la bella scrittura, LA PENNA, e la stilografica vintage (per me sono 3 cose diverse). Ovunque vado (in albergo, in un ufficio, da amici) rubo sempre una penna !!!!! La mia collezione adesso è limitata a circa 200 pezzi abbastanza importanti che seguono un mio criterio, il mio criterio, che non è scritto in nessun libro e che nessuno mi ha "ordinato" e che va in funzione anche della mia disponibilità e mai mi sono sentito in difficoltà o in difetto di fronte ad amici che mi hanno spiattellato sotto il naso una AURORA ETIOPIA (per me una penna normale con un sistema di caricamento particolare - Torinesi perdonatemi!!!!)

Tempo trascorso fra step 1 e step 7 circa 50 anni.

Quindi, se avete avuto la voglia di leggermi fino a qua, il succo del mio discorso sta nel fatto che oggi, sicuramente, ci sono giovani che apprezzano la bella scrittura e gli strumenti idonei che escono sul mercato e che fortunatamente ci sono da tutte le fasce di prezzo (W i cinesi !!!!)
Fanno bene a provarli, collezionarli e magari creare anche eventi per questo tipo di penne.
Discorso diverso, se da questo mondo saltano nel vintage dove sono necessarie competenze (non basta leggere tre pagine su internet), dove ci sono delle regole non scritte ma che valgono (una Mont Blanc 146 stiata verde non è come una 146 nera...).
Quindi se il salto fra "un mondo e l'altro" lo vogliamo fare dopo 2 Pen Show e magari senza considerare che, come un qualsiasi hobby, bisogna mettere in preventivo di spendere qualche cosa, non si va da nessuna parte.

NESSUNO E' DI SERIE A O DI SERIE B: TUTTI PERO' DOBBIAMO AMARE L'OGGETTO PENNA STILOGRAFICA E LA BELLA SCRITTURA

Un saluto a tutti
FB

Offline stefano_R

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Re:Turin Penshow 2019 Sabato 9 Novembre - Ufficiale
« Risposta #56 il: Novembre 13, 2019, 17:33:30 pm »
caro Fabbale,
considerando che gli Step da 1 a 7 sono più o meno identici ai miei, ed anche circa nello stesso arco temporale, ci mettiamo d'accordo per come affrontare lo STEP 8 ed i successivi?

Offline fabbale

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Re:Turin Penshow 2019 Sabato 9 Novembre - Ufficiale
« Risposta #57 il: Novembre 13, 2019, 17:58:58 pm »
caro Fabbale,
considerando che gli Step da 1 a 7 sono più o meno identici ai miei, ed anche circa nello stesso arco temporale, ci mettiamo d'accordo per come affrontare lo STEP 8 ed i successivi?

Stefano, per come la penso è semplice.
Continuare sui Pen Show che danno spazio al vintage ma anche ai nuovi trend che avanzano: penne moderne, penne artigianali, accessorista etc. etc.
Consigliare a tutti i venditori di differenziare il proprio assortimento che deve comprendere penne da 1000 come penne da 10, siano essi venditori di vintage, siano essi venditori di penne nuove: è sicuramente esoso chiedere 1500€ per una OMAS EXTRA, ma non lo vedo sconvolgente se per una PENNA MODERNA TRUZZA, BRUTTA E CHE MAGARI NEMMENO SCRIVE (non faccio nomi) si chiede forse il doppio.....
Fare un percorso di knowledge con coloro che vogliono avvicinarsi al vintage, facendo anche capire il perché di alcuni fenomeni apparentemente "strani": perché una OMAS EXTRA vale così tanto ed una CONWAY STEWART, sempre del solito periodo vale un decimo?
Studiare e ragionare sul collezionismo facendo cultura, cosi come hanno fatto i nostri amici USA.

Condire il tutto con location che "siano degne di essere vissute", possibilmente in zone centrali di traffico pedonale, con eventi comunicati utilizzando tutti i media, non solo FB oppure solo il giornale.
Meglio meno PEN SHOW, ma fatti bene.

Altro Stefano non riesco ad immaginarmi

Un abbraccio
FB

Online turin-pens

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Re:Turin Penshow 2019 Sabato 9 Novembre - Ufficiale
« Risposta #58 il: Novembre 14, 2019, 00:00:29 am »
Caro Lord,

ho letto, varie volte entrambi i tuoi interventi da cima a fondo e condivido sostanzialmente tutto quello che hai scritto.

Nel primo intervento mi piace molto quando hai parlato del fatto che nei pen show americani si è fatto anche cultura.

Converrai con me che nei pen show italiani di cultura non è che se ne sia fatta molta...

Così come mi è piaciuta molto l'affermazione del tutto e subito e dei due pen show, portandomi a riflettere molto anche sulla natura del TPS in sé; Credo che gli sforzi fatti dal 2016 a oggi siano per ora dei piccoli passi incoraggianti, la strada però e ancora molto molto molto lunga.

In merito al secondo intervento, riporto una mia diretta osservazione fatta al TPS:

tavoli vintage ben riforniti con bellissime penne, (questo senza ombra di dubbio), ma nella maggioranza dei casi (fortunatamente non tutti) i collezionisti, hanno esposto soltanto e aggiungo ingenuamente oggetti da 300 euro in su con tanto di indicazioni di fascia di prezzo su nastro carta, tagliando scientemente tutta la parte dell'economicamente interessante ai più. Ho tenuto questi banchi sotto controllo per farmi una idea dell'evoluzione della giornata, ebbene, hai idea di quanti giovani e meno giovani, si siano avvicinati a questi banchi e concluso qualche compravendita...?

Altri banchi che invece hanno intelligentemente offerto un più vasto ventaglio economico sono stati giustamente premiati.

Questa situazione, mi fa pensare un po' ad Aurora che anni fa, decise di eliminare la parte scolastica/economica, regalando di fatto quella fetta di mercato alla concorrenza. Alcuni espositori hanno sostanzialmente fatto la stessa cosa.
Per me, è un autogoal clamoroso.

Per la promozione e la quantità/qualità di eventi, sposo completamente la tua linea. A questo giro è mancata soltanto la radio.


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Offline fabbale

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Re:Turin Penshow 2019 Sabato 9 Novembre - Ufficiale
« Risposta #59 il: Novembre 14, 2019, 09:52:43 am »
Caro Lord,

ho letto, varie volte entrambi i tuoi interventi da cima a fondo e condivido sostanzialmente tutto quello che hai scritto.

Nel primo intervento mi piace molto quando hai parlato del fatto che nei pen show americani si è fatto anche cultura.

Converrai con me che nei pen show italiani di cultura non è che se ne sia fatta molta...

Così come mi è piaciuta molto l'affermazione del tutto e subito e dei due pen show, portandomi a riflettere molto anche sulla natura del TPS in sé; Credo che gli sforzi fatti dal 2016 a oggi siano per ora dei piccoli passi incoraggianti, la strada però e ancora molto molto molto lunga.

In merito al secondo intervento, riporto una mia diretta osservazione fatta al TPS:

tavoli vintage ben riforniti con bellissime penne, (questo senza ombra di dubbio), ma nella maggioranza dei casi (fortunatamente non tutti) i collezionisti, hanno esposto soltanto e aggiungo ingenuamente oggetti da 300 euro in su con tanto di indicazioni di fascia di prezzo su nastro carta, tagliando scientemente tutta la parte dell'economicamente interessante ai più. Ho tenuto questi banchi sotto controllo per farmi una idea dell'evoluzione della giornata, ebbene, hai idea di quanti giovani e meno giovani, si siano avvicinati a questi banchi e concluso qualche compravendita...?

Altri banchi che invece hanno intelligentemente offerto un più vasto ventaglio economico sono stati giustamente premiati.

Questa situazione, mi fa pensare un po' ad Aurora che anni fa, decise di eliminare la parte scolastica/economica, regalando di fatto quella fetta di mercato alla concorrenza. Alcuni espositori hanno sostanzialmente fatto la stessa cosa.
Per me, è un autogoal clamoroso.

Per la promozione e la quantità/qualità di eventi, sposo completamente la tua linea. A questo giro è mancata soltanto la radio.


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Chiaro Riccardo.
Aggiungo alle nostre riflessioni un concetto "markettaro".

Se un Pen Show è il luogo dove si incontrano domanda/offerta sta al venditore (se interessa) favorire questo approccio; se in questo momento, o in un dato luogo (non tutti i PS sono uguali) la domanda non è più esclusivamente per penne di un certo tipo (vintage o moderne), o ti adegui oppure "il mercato" ti elimina.
Quindi delle serie:
1- me ne frego...questo sono le mie penne....se le vuoi le paghi e buonanotte ai sonatori
2 - modifico il mio assortimento inserendo penne con un più vasto range di prezzo e magari, (se il marketing mi ha insegnato qualche cosa), riesco a vendere anche quelle con più valore perché al mio "cliente" riesco a spiegare e far percepire la differenza fra una penna da 10€ o da 1000€ (produco conoscenza). E' possibile che cosi facendo, con la giusta motivazione che Cliente faccia un sacrificio e ne prenda una da 500€, uno ne prende una da 10€ e forse uno mira a quella da 1000€....

Rispetto ogni logica di chi si "prende un tavolo" e a me piacerebbe che ci fosse ancora di più contaminazione fra le varie sfaccettature del collezionismo: mi piacerebbe ad un prox Pen show trovare un venditore che vende una Etiopia Verde insieme a delle Conway Stewart oppure uno che insieme ad una Hemingway propone anche le Jinjao (o come cavolo si chiamano).

saluti
FB

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