Buongiorno.
E’ da più di un mese che frequento il forum e, dopo letto decine di post, ecco la mia presentazione.
La mia frequentazione con calamai, inchiostro e pennini è iniziata alle elementari assieme alle “sedute” di Bella Scrittura. Poi la penna a biro (vista allora come una salvezza dalle macchie di inchiostro e dalla carta assorbente) ha preso il sopravvento per il resto della mia vita da studente e anche lavorativa. Ho comperato qualche anno fa una stilografica (una A.G.Spalding & Bros.) ma poi presto abbandonata. Sono stato sempre molto sensibile alla ricerca di una “biro” che tenesse testa alla mia velocità di scrittura, ma senza trovare mai una soluzione definitiva. Quindi, per caso, sono incappato in un blog che parlava delle stilografiche. Non avevo mai considerato la possibilità di scrivere con una stilografica, ma qualcosa mi deve aver colpito. Ho cominciato a fare ricerche, visti modelli che esteticamente mi piacevano, considerare che le “biro” erano un usa e getta e per lo più di plastica. Così sono incappato nel vostro forum; post interessanti che mi hanno aperto un mondo nuovo. Ho iniziato, leggendo i vostri giudizi sul forum, a comperare una Lamy Safari (Pennino SF perché scrivo molto in piccolo) con converter e caricata con inchiostro Pelikan 4001 Royal Blue). Acquisto azzeccatissimo! E’ stato solo l’inizio. Leggendo altri post mi sono letteralmente innamorato delle penne vintage annni 50- 60. Visto il budget e per non comperare delle penne che non posso utilizzare (la mia filosofia è quella di comperare delle penne che poi comunque utilizzerò) mi sono orientato nei mercatini e nel mese di Agosto ho acquistato per poche decine di euro altre quattro penne, due Parker 51 Aerometric(una volevo regalarla), una Parker 45 e una Pilot Model V. Penne che vorrei smontare, pulire (mi intriga anche questo aspetto della manutenzione) e far scrivere.
Ecco questa è brevemente la storia del rapporto tra me e la stilografica.
Un cordiale saluto a tutti e auguri di una buona giornata.
Roberto