Paolo aspetto le altre.
L'annerimento superficiale delle leghe (nel nostro caso le lamine sono assimilabili anche se i due metalli non sono compenetrati tra loro), escludendo quelle di argento oro che non mutano (rimanendo nel campo che ci riguarda penne rivestite con lamina di argento con sovrastante lamina d'oro non possono annerire) è dovuto al trattamento termico a cui la stessa viene sottoposta (la saldatura del cilindro) ed è dovuto all'affioramento della parte non nobile del metallo e conseguente ossidazione.
In parole povere lo strato di rame (o altro metallo) sottostante della lamina sottoposto ad elevate temperature tende ad affiorare ossidandosi a contatto con l'aria e dando una colorazione scura (talvolta rossa) che di solito nei gioielli viene percepita come cattiva lavorazione.
Tralascio i trattamenti antiossidanti o sbiancanti.
Purtuttavia i migliori orafi, riuscivano ad enfatizzare o limitare, controllandola, tale ossidazione al fine di dare una maggiore incisività al proprio lavoro, conferendo un risalto od una attenuazione allo stesso.
Questa variazione di colore non è una bruciatura della lega.
E' questa una semplice spiegazione finalizzata al comprendere, chi vuole approfondire basta un qualsiasi manuale di oreficeria.
Attendo i commenti, spero costruttivi, dei chimici.
Paolo apprezzo quello che scrivi, ma bisogna dire che le laminature d'oro non erano saldate alla base di rame o ottone... e che la differenza di colorazione dell'oro visibile nella prima Everest a sinistra, non è dovuta dal rame ma semplicemente dal fatto che questa penna ha una finitura sabbiata invece che lucida, lo si capisce anche dal fatto che le parti lisce sono cromaticamente identiche in entrambe le penne (mi riferisco al labbro del cappuccio, fondello etc...).
Tra l'altro se le penne laminate, dorate, o in oro massiccio non si fotografano in un ambiente dove la temperatura cromatica della luce è perfettamente controllata e bilanciata, sarà facilissimo ottenere con la stessa penna foto cromaticamente anche molto differenti.
Oltretutto le lamine d'oro, così come i bagni galvanici utilizzati dalle case per le proprie penne, hanno subito nel tempo dei mutamenti di colore, nel senso che oggi venivano comprati più gialli, domani più rossi e quindi basterebbe questo per spiegare la differente colorazione della prima penna.
Un esempio le 88K laminate sono state prodotte sia con doratura elettrochimica gialla sia con doratura elettrochimica rosa ma la differenza tra le due si nota soltanto mettendole una di fianco all'altra.
Questo vale anche per il periodo in cui si producevano le rientranti laminate; le lamine d'oro erano disponibili in varie tinte di giallo tanto da andare dal giallo pallido al rosa ramato.
Non vi era un colore unico.