Per inaugurare questa nuova sezione ho deciso di realizzare un post un po' diverso dal solito a metà strada tra una recensione ed un topic classico ma partiamo dall'inizio.
Recentemente un caro amico che fino ad ora aveva mostrato uno scarso interesse per il mondo delle penne stilografiche, è stato travolto da un improvviso interesse per questo utensile, complice per sua stessa ammissione l'aver partecipato per la prima volta al pen show di Torino e si sa quando si è travolti improvvisamente da qualche passione, l'unica cosa da fare e dare libero sfogo alle stesse e per farlo, ha deciso di acquistare una penna Santini modello Libra con pennino SuperFlexy. Penna e pennino sono di produzione Santini.
L'effervescente attesa di ricevere un prodotto totalmente italiano si è però rapidamente trasformata in delusione non appena ha aperto il pacco, diventando frustrazione e poi cocente amarezza non appena ha iniziato a scrivere con tale penna.
In queste poche righe proverò a spiegare il perché l'entusiasmo iniziale si è trasformato rapidamente in cocente amarezza e delusione.
Punto 1. Qualità costruttiva
Come si può osservare dalle seguenti immagini, ciò che salta subito all'occhio è lo stacco di colore visibile a metà cappuccio e che prosegue fino al labbro inferiore.
Questa discrepanza di colore è causata dalla discutibile lavorazione dell'interno che sostanzialmente risulta pieno per buona parte per poi terminare con uno stacco ad angolo retto quasi all'altezza della sfera della clip. L'interno è poi forato per l'inserimento di una vite con taglio a croce che serve da fissaggio della clip.
A tutto questo, si aggiunge lo stacco di colore causato dell'inserimento della banda centrale dorata che invece di essere fissata tramite "martellatura" come avveniva un tempo sulle nostre amate penne vintage, è invece inserita in modalità sandwich come avviene ad esempio nelle Leonardo, nelle Delta etc... e che in pratica vede il labbro del cappuccio prodotto a parte e poi incollato. Questo si deduce anche dall'interruzione della trama del materiale e dal segno di incollaggio che si vede all'interno del cappuccio.
Qui lo stacco di colore del cappuccio
Qui la lavorazione interna
Qui il segno di giuntura del labbro e della veretta
Per quanto tutto quello mostrato qui sopra sia discutibile ma in un certo senso riscontrabile in una certa quantità anche nelle stilografiche di altre marche, quello che forse è il vero punto debole della produzione Santini è proprio il pennino. Sia chiaro è lodevole e ammirevole che un piccolo marchio italiano abbia avviato la produzione dei pennini in proprio ma in questo caso, siamo di fronte ad un flop annunciato e le immagini che pubblico qui sotto, spiegano bene il perché. Come si può osservare in questo confronto a tre
(quattro), si intuisce senza alcun dubbio che il pennino Santini è un pennino dritto
(come il pennino scolastico della Auretta), ovvero privo di centinatura mentre i due
(tre) pennini di confronto - Omas vintage di produzione Comit/Globus - e Aurora di produzione moderna sono fortemente centinati e
il pennino scolastico in oro 14 della Aurora Auretta (palesemente non centinato). Ovviamente i due
(tre) pennini di confronto non sono gli unici due pennini centinati mai prodotti, anzi la centinatura è parte integrante e fondamentale di ogni pennino stilografico prodotto dal periodo di Waterman in poi, anzi era già presente nei migliori pennini in oro ad intinzione prodotti nei decenni precedenti all'invenzione della penna stilografica a serbatoio. Giunti a questo punto vi starete chiedendo va beh il pennino Santini non è centinato e dunque? la centinatura fa parte di quella serie di dettagli tecnici necessari per rendere il pennino non solo più o meno flessibile ma anche più o meno armonico etc... in sostanza dona al pennino gran parte della sua personalità e delle sue prestazioni. La centinatura però è un processo produttivo molto costoso e molto difficile da ottenere tanto che ad esempio si tende ad eliminare nei pennini scolastici. Un esempio lampante è il pennino della Auretta.
L'assenza della centinatura, produce pennini più rigidi, più sordi in cui l'unica "forza" ad agire è l'elasticità del metallo stesso e infatti questo è ciò che accade nel pennino Santini SuperFlexy.
Pennino Santini
Pennino Omas vintage
Pennino Aurora moderno
Pennino Aurora Auretta (oro 14)
In conclusione che dire della Santini Libra con pennino SuperFlexy? Vale davvero i 269 euro che costa?