Sabato 4 febbraio 2022 Pen Show di Milano.
Entro e inizio a "girare" per i banchetti. Lo spazio è davvero risicato e lo "struscio" natica - natica è sostanzialmente perenne. Tralasciando questa nota folkloristica, ad un tratto mi ritrovo a sostituire al tavolo un caro amico collezionista che aveva la necessità di allontanarsi temporaneamente. Onorato di effettuare la sostituzione temporanea, cerco di svolgerla al meglio delle mie possibilità ed ecco che si avvicina un distinto signore che cerca un pennino extra fine e flessibile. La richiesta di per sé non ha nulla di particolare o strano se non fosse che ultimante come una sorta di tam tam, la domanda di pennini con queste caratteristiche è notevolmente aumentata quasi come se fosse una moda, nulla di male nelle mode se non fosse che parlando di pennini extra fini, fini e flessibili, con l'aumentare delle richieste, sono aumentati anche i danni e questo perché pennini con queste caratteristiche, richiedono di essere utilizzati con più attenzione e tatto, altrimenti il danno è subito dietro l'angolo.
Per questo motivo, da un po' di tempo ogni volta che ricevo qualche richiesta su pennini extra fini, fini e flessibili, la prima cosa che chiedo è: <<Per fare cosa?>> e sabato al pen show di Milano mentre controllavo il banco ho posto la stessa domanda al distinto signore, il quale risponde con un netto <<Per scrivere>>. Giunti a questo punto, cerco di spiegare che normalmente i pennini extra fini e fini flessibili si prestano ad un uso più squisitamente calligrafico e che se si ha necessità di "scrivere" in modo corrente, un buon pennino medio flessibile, può essere un buon compromesso.
Normale dialettica tra appassionati.
Preso dalla curiosità, esclamo che forse potrei avere una penna con un pennino che risponde alle sue esigenze e così dal mio monospalla tiro fuori la mia meraki rossa e una penna teoricamente di scarso valore ma alla quale sono molto affezionato da quando la usai per la prima volta in prima elementare. Per chi non l'avesse ancora capito, sto parlando della Auretta Lusso cromata con caricamento a stantuffo e pennino in oro 14kt. Una penna indubbiamente scolastica ma che di fatto è un pezzo unico in quanto il pennino in oro 14k venne sviluppato per il mercato giapponese e quindi con specifiche rispondenti alle caratteristiche richieste, ovvero tratto realmente extra fine e flessibilità. Fortunatamente o sfortunatamente dipende dai punti di vista, il progetto non andò in porto e il pennino in oro 14k non entrò mai in produzione, rendendo di fatto questa Auretta un pezzo unico nel vero senso della parola.
Porgo la penna nelle mani del distinto signore insieme alla meraki con cui provare la penna e soprattutto il pennino.
Il distinto signore traccia due piccolissime linee e poco più sulla pagina della meraki ed esclama che desidera un pennino più sottile.
Rimango leggermente basito da tutto questo e ripongo nel monospalla sia la penna che la meraki.
Nel mentre però penso nella mia testa: <<un pennino stilografico o da intinzione con caratteristiche calligrafiche, ha un tratto extra fine che va 0,12mm a 0,18mm
I pennini extra fini giapponesi che ho avuto modo di misurare fino ad ora, in media hanno un tratto extra fine che va tra 0,18mm a 0,25mm
Il pennino Auretta in oro 14k ha un tratto fine di 0,20mm perfettamente in linea non solo con il tratto extra fine giapponese.
Morale quando non si hanno pretese calligrafiche ma si desiderano dei pennini extra fine e flessibili, esattamente che cosa si desidera e cosa si cerca?