purtroppo per mancanza di tempo seguo saltuariamente questo sito, sebbene sia un "drogato" di stilografiche, sin dai tempi delle medie quando in alto adige era d'obbligo scrivere con le stilografiche, la mitica pelikan 120. ad oggi ne posseggo decine, fra cui una pelikan toledo originale. aggiungo di essere uno sfegatato fan delle pelikan anni '50 (140, 400, 400nn, ne possiedo uno svariato numero).
vengo ora al dibattito sulle cinesi, mi fa molto piacere che sia stato innescato proprio da giuseppe tubi. da qualche anno mi sono avvicinato a questo mercato, peraltro imbattibile dal punto di vista della convenienza economica e posso affermare con una certa cognizione di causa che in appena una manciata di anni la qualità è enormemente migliorata.
rilevo però che la discussione è stata, almeno per ora, limitata alla marca majohn, di cui possiedo svariati modelli di entrambe le capless a1 e a2. sono di ottima fattura e scrivono molto bene, ma ho rilevato che alcuni gruppi scrittura hanno cominciato a gocciolare quando il pennino è ritratto e non sono ancora riuscito ad individuarne la causa.
ciò detto, vengo ad una altra marca la jinhao, di cui ho acquistato vari modelli, tutti copie di penne peraltro famose, le parker e le lamy, nello specifico la 51 per la prima marca, la safari per la seconda. ometto intenzionalmente qualsiasi considerazione sul fatto che si tratti di copie delle originali, ma sono rimasto stupefatto del livello qualitativo. alcuni modelli sono acquistabili anche su amazon, a prezzi assolutamente sbalorditivi (ad es. cinque penne per poco più di 15 euro). e tutte scrivono benissimo, senza perdere un colpo.
un'altra marca cinese che ho sperimentato è la lanbitou, i materiali sono buoni, i gruppi scrittura pure, sebbene reputi tale marca leggermente inferiore sia alla majohn che alla jinhao. in questo caso, le copie sembrano essere della twsbi di taiwan, prodotta però in cina a quanto mi risulta; e della platinum curidas, di cui possiedo anche l'originale. anche in questo caso i prezzi sono veramente bassi. per quanto attiene, però alla copia della curidas, ho rilevato il fastidiosissimo difetto di una rapidissima essiccazione dell'inchiostro, sebben il tratto sia fluido e molto piacevole, per quanto fine (a me piacciono i pennini tipo i classici pelikan con tratto variabile a seconda della pressione esercitata).
concludo questo pistolotto tornando sull'argomento dell'evoluzione qualitativa delle produzioni cinesi, che ho rilevato essere veramente rapida: non appena 5-6 anni fa avevo acquistato una copia jinhao della lamy safari e il materile utilizzato era veramente scadente, una plastica che si è rotta poco dopo l'acquisto. la qualità attuale non ha nulla da invidiare a quella dei materiali di stilografiche occidentali dal costo enormemente superiore.
che dire? nella speranza di aver contribuito a vivacizzare ulteriormente questo interessantissimo topic