Credevo che la Omas Extra fosse una penna rara, ma vedo che l’hanno tutti.
Fabio, d’accordo per la scarsa “anima” e la “pacchianità” che sovente caratterizza la maggior parte delle penne attualmente prodotte, ma sono fatte per tutti gli altri, non per i collezionisti che siamo quattro gatti nostalgici, ma ipercritici.
Ritengo che i prezzi richiesti per queste penne siano talvolta immorali, soprattutto se rapportati all’effettivo valore del bene che ti viene ceduto.
Vogliono vendere per gioiello quello che gioiello non è e non potrà mai esserlo.
Le serie limitate, sono una presa…...in giro.
Di ogni singolo modello prodotto che ha un costo superiore ai 500 euro quante penne possono vendere? 100? 200? Quindi le case produttrici lanciano la comunicazione”fai in fretta ad acquistare un pezzo che solo pochi potranno permettersi!” e sicuramente con questo messaggio edonistico ed esclusivo riusciranno a venderne di più.
Ricordate gli orologi Swatch?, altro non era se non un prodotto di massa al quale avevano attribuito una esclusività. Producevano tanti modelli che si differenziavano per quasi nulla l’uno dall’atro, ma rigorosamente in non più di 100-200 pezzi cadauno, ma le serie erano infinite.
Gigi, ti ho letto con grande interesse.
Non ho Omas Extra, la mia voglia di spendere era sempre inferiore ai prezzi che mi venivano chiesti.
Il peso della penna, che si avverte come maggiore robustezza, è fondamentale e sicuramente conferisce a chi la impugna un senso di migliore soddisfazione, e sicurezza nel tratto.
Utilizzo sovente una Waterman 52 MHR alla quale ho cambiato il pennino scegliendolo tra una trentina di pennini del periodo stessa penna, il tratto è molto fluido e leggero, ma poco deciso. Penso proprio che dipenda dal peso.
Il colore delle vecchie celluloidi. Immagino che non sia dovuta né ad indolenza né incapacità il non ripresentare quei colori, ma solo che i moderni maghi delle strategie di vendita, vogliono guardare solo il futuro ritenendo vecchio e superato tutto ciò che è passato.
La finanza sostiene l’azienda, non la capacità imprenditoriale, e guarda dove siamo finiti.
La penna che odora di canfora? come l’aroma dei vecchi inchiostri.
Ne ho comprati tanti che credo che per questa vita mi basteranno e potrò godere del loro profumo.
Però tutti questi sono solo ragionamenti di persone fuori di testa?