Montegrappa
Montegrappa penne stilografiche La Montegrappa nasce presumibilmente nel 1912 a Bassano del Grappa con il nome "Manifattura Pennini Oro per Stilografiche - The Elmo Pen" dall'idea volenterosa e operaia di due personaggi di origine tedesca, i signori Edwige Hoffman e Heidrich Helm.
Poiché il nome Montegrappa non figura ancora, a questo punto della storia è più opportuno riferirsi all'azienda con nome Elmo che successivamente sarà poi ripreso e utilizzato in alcune penne Montegrappa, tanto da avere il doppio nome Elmo-Montegrappa o Montegrappa-Elmo a seconda dell'anno di produzione e del modello.
Se ne deduce che anche se la fondazione della manifattura è del 1912, la produzione di penne verrà avviata soltanto qualche anno più tardi intorno al 1920.
La produzione iniziale della Montegrappa come riferito prima, inizia negli anni '20 con stilografiche in ebanite prodotte sia con caricamento a contagocce e modelli di penne rientranti dette safety.
Le due tipologie di penne, differivano anche nella scelta stilistica, le prime con caricamento a contagocce erano di chiara ispirazione tedesca e linee tondeggianti e sigariforme.
Le rientranti invece erano di chiara ispirazione americana e nello specifico seguivano le linee che erano state tracciate dalla Waterman's con il suo modell 42.
Nel 1922 venne acquistato dall'azienda lo stabile a Bassano Veneto (oggi è ancora la sede dell'azienda) e successivamente nel 1925 l'azienda venne acquistata da Alessandro Marzotto e Domenico Manea.
L'anno seguente venne ribattezzata in "Industria Pennini Oro e Penne Stilografiche Elmo", con le cui iniziali, I.P.O.P.S.E., verranno marchiati i pennini fino alla prima metà degli anni '30.
Nonostante la nuova proprietà Heidrich Helm continuò a dirigere la produzione, fornendo un contributo fondamentale al successo dell'azienda.
A cavallo del 1920 e il 1930 in tutta Italia vi era un gran fermento nella produzione di penne stilografiche in celluloide colorata e la Montegrappa non si fece trovare impreparata, mettendo sul mercato una vasta linea di penne prodotte nei più variegati colori e con caricamento sia a pulsante che a levetta.
Data la grande produzione e l'intenzione di abbracciare ogni fascia di mercato, la linea venne separata in tre parti con tre nomi distinti.
1938 Montegrappa caricamento a pistoneLe penne Elmo vennero prodotte per le fasce meno alte del mercato, il nome Montegrappa venne utilizzato per il settore medio-alto, mentre per le penne di maggior qualità e quindi destinate al mercato di fascia alta venne utilizzato il nome Montegrappa Extra.
Videro così la luce anche interessanti modelli rotondi, sfaccettati e sfaccettati ondulati di eccellente qualità e notevole senso estetico.
Successivamente al marchio Elmo venne affiancato il nome Ducale per una maggiore differenziazione del mercato di fascia media e bassa.
Essendo all'epoca una delle poche fabbriche esistenti in Italia sufficientemente grandi da poter produrre anche per conto terzi, negli anni Montegrappa riusci a invadere il mercato con produzioni su richiesta.
Tra molti nomi quelli che meritano di essere segnalati per l'alto valore storico e collezionistico troviamo le penne laminate Zenith e Zenith Extra dove solitamente nel labbro del cappuccio è possibile vedere impresso il logo Montegrappa.
Altri nomi meno conosciuti ma ugualmente importanti da segnalare sono: Aquila, Astoria, Atlantica, Caesar, Contessa, Dacis AVR, Domino, Duchessa, Montenero, Pilus, Titanus, Vulcan-Saturnia.
Alla fine degli anni '30 fecero capolino sul mercato le penne con caricamento a stantuffo con finestra trasparente stile Ink-View, ma la passione e la qualità durarono da qui assai poco perché i venti di guerra iniziano a farsi sentire e con essi in Italia viene imposta l'autarchia e come si può immaginare le penne ricche e decorate lasciarono il posto a penne di minore qualità e dall'aspetto estetico in linea con lo stile fascista che imperava sia nell'architettura che nella cultura generale dell'intera popolazione italiana.
Dopo la guerra la produzione riprese con un rinnovamento stilistico di tutta la gamma, passando, come avvenuto per praticamente tutti i produttori italiani, alle linee affusolate della classica forma a siluro. Le nuove penne venivano identificate da un codice numerico a tre cifre, il cui significato non è stato del tutto chiarito, se non per il fatto che la cifra dei decimali indicava il tipo di caricamento, e quella delle unità il pennino (anche se senza un ordine crescente). Le centinaia dovrebbero indicare il modello ma la stessa cifra venne usata per modelli diversi per cui il suo significato non è chiaro.
1930 Montegrappa Elmo con caricamento a pulsanteFinita la guerra, la produzione italiana compresa quella della Montegrappa rinasce e con essa vengono rinnovati anche lo stile delle penne e i materiali con cui esse vengono prodotte.
Nascono le penne in materiale termoplastico, seguono le biro, l'ebanite in ogni sua colorazione scompare e la celluloide viene utilizzata soltanto per le produzioni più economiche.
Dopo alterne vicende economiche, la Montegrappa nel 2001 l'azienda è stata acquistata dal gruppo Richemont mentre ogg è tornata a far parte del gruppo Aquila.
Marchi e produzioni legati alla sfera produttiva dell'Ancora:
- Montegrappaa
- Elmo
- Zenith
- Ducale
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