Si GT, questa discussione mi era sfuggita.
Ad onor del vero esco da un tunnel di grattacapi durato oltre quattro mesi e mi preparo per andare in vacanza.
In questa penna manca il fondello che, se fosse stata una Parker (Lucky Curve, Jack Knife o anche prime Duofold, prodotte in maggioranza senza anelli nel cappuccio) doveva avere il n. del modello che, per quanto mi risulta, veniva attribuito sino al 1922-25.
Ma non lo si ha.
La testina del cappuccio in queste penne era leggermente più bassa di quella che poi venne adottata nelle Duofold.
Mostro la foto dell’ultima 23 ½ Jack Knife del 1920 che ho comprato con a lato una Duofold senior, la prima in BHR, la seconda in permanite black (brutta foto fatta al volo di notte).
Nel 1925-26, la Parker inizia a utilizzare la Permanite nei colori Jade green, Black e Red.
Il verde, come dice giustamente Letizia aveva una variegatura diversa da quella che venne usata in seguito.
Inserisco una pagina di un ponderoso catalogo Parker di Cliff and Judy Lawrence, dal quale, seppur in bianco e nero (ma non ho altro disponibile), si può intuire la diversa variegatura del verde rispetto a quello che comunemente conosciamo.
Mettendo ordine tra le Parker early dovrei avere una lady in permanite del 1927 con questo iniziale colore verde non scolorita, con larga banda in oro nel cappuccio, ma la devo cercare.
In Italia.
Il cav ing. Edoardo Russo Webber (classe 1868) inizia a Milano nel 1916-18 la vendita con rappresentanza delle penne stilografiche Parker ed in seguito delle Astoria.
Registra a suo nome il marchio di fabbrica Parker Duofold nel 1941, rinunciandovi nel 1946, ma non è dato conoscerne i motivi seppur li si possa immaginare. Se ha quindi registrato un marchio di fabbrica, vuol dire che lui le Parker le produceva, altrimenti si sarebbe limitato ad un marchio di prodotto o di commercio.
Aveva il materiale originale disponibile in quanto sicuramente autorizzato dalla casa madre a fare i ricambi, la capacità tecnica in Italia non mancava, il passo era breve, magari offrendo queste produzioni in piccola serie come veicolo pubblicitario.
L’unica Schlesinger che trovo di una certa importanza, è una ditta che produceva mastice adesivo denominato Hansa-Kitt, prodotto registrato a Genova, ma non è detto sia questa.
In conclusione propendo per l’ipotesi che questa penna sia una simil Parker Jack Knife realizzata in Italia da Webber o chi per lui, con celluloide uguale a quella utilizzata dalla Parker nei primi modelli della Duofold.
Sarebbe interessante valutarne le dimensioni potendola posizionare affianco ad altre Parker Jack Knife del periodo, ma i modelli erano tanti dal 20 al 28 senza considerare gli estremi, probabilmente potrebbe essere una 23 o 24, ma da una foto è facile sbagliare.