Per quanto mi riguarda condivido la tesi divulgativa di Riccardo, ma con una eccezione: non dovrebbe parlare nè di prezzo alto o basso nè di futuro valore e/o quantificarlo, ma unicamente attribuire un punteggio possibile o probabile sulla rarità o altro di quella penna.
Un parere sul prezzo realizzato, potrebbe essere espresso solo dopo che lo stesso si è concretizzato.
Posto che tutto non si può avere, non è il valore dell’oggetto o il lucro che dovrebbe far muovere il collezionista, meglio in questo caso da chiamare raccoglitore, ma il gusto edonistico del possedere e disporre di un bene che pochi altri possono avere.
Inutile fare un esempio perché credo che tutti abbiano compreso.