Se Omas aveva una produzione così vasta perché nel 1935 un anno prima dell'entrata in produzione di Lucens ed Extra Lucens, si pubblicizzava come azienda produttrice di parti per penne di ogni marca?
Perché fare parti per altri, quando faccio penne per me ed ho una vastissima (a leggere i nomi associati) produzione per conto terzi?
Scusa, ma non ti seguo. Perchè non avrebbe dovuto, se ne aveva la capacità e la possibilità?
Oggi siamo molto abituati al consumismo, per cui un oggetto - una penna per esempio - quando si rompe la si butta oppure, avendone sempre altre tra le mani, ci possiamo permettere di metterla in un cassetto e usare altro.
Negli anni trenta, una penna era soprattutto uno strumento e non così diffuso. Mi sembra ovvio che chi l'aveva, in caso di guasti, malfunzionamenti, ecc.volesse farla riparare in modo che fosse ancora utilizzabile, e probabilmente dell'originalità della penna non gli interessava in granchè, purchè funzionasse.
E in caso di "problemi", a chi si sarà rivolto, il possessore della penna? Al 90% nel negozio dove l'aveva comprata, direi, specie dopo che la garanzia era scaduta. Non mi sorprenderebbe, quindi, che non dico tutte le "cartolerie", ma almeno una buona parte di esse, avessero un piccolo laboratorio dove il titolare o chi per lui provvedeva alle riparazioni al volo.
Cappuccio rotto? Pennino da sostituire? Clip? Gommini e sezioni? E la cartoleria dove reperiva queste parti?
Una cosa è sostituire una sezione o un alimentatore prelevandolo dallo stock dei ricambi e un altro è avere un tornio per farlo di sana pianta, no? E allora perchè non sentire i propri fornitori di penne per sapere se sono in grado di fornire pezzi di ricambio?
Magari la Omas ha intuito questo mercato e ci si è buttata dentro, anche con la pubblicità, ma non nel senso che produceva parti per tutti, ma che era in grado di fornire pezzi di ricambio per tutte le penne.
Io sono dell'idea che una volta le penne fossero molto più diffuse e utilizzate di oggi e questo sempre secondo me è dimostrato dal fatto che proprio in quegli anni, vi erano penne stilografiche di ogni specie, qualità e prezzo.
Oggi invece e il CartExpo 2012 ne è stata la conferma, assistiamo ad una sempre minor diffusione della penna (specie se stilografica) divenendo allo stesso tempo un oggetto sempre più costo (anche se la qualità quasi mai è in linea con il costo).
Ora quello che dico non è che Omas non abbia fatto parti di ricambio, anzi questo è addirittura pubblicizzato ma perché fare questo se hai una produzione tua che vende.
Sempre secondo me, Omas fino al 1935 non aveva una sua linea di produzione, ma per l'appunto si limitava a produrre parti (come nella pubblicità) e che la produzione vera e propria in sede, sia iniziata nel 1936 "circa" con il lancio della Luces ed Extra Lucens.
Tutto ciò che a livello di modelli di penne è stato prodotto col nome Omas prima del 1935 siano tutte produzioni che Omas commissionò ad altri nomi e nello specifico SAFIS per i modelli stipo Duofold "nelle varie versioni" e sfaccettate a levetta all'Ancora.
La FIPS in questione, molto probabilmente, sarà stata pure commissionata da Fetti alla Omas ma la Omas a sua volta, commissiono la realizzazione alla SAFIS (cosa che comunque sia, già faceva per le penne OMAS)
Dico questo non perché analizzando le penne stile duofold marchiate Omas, Fetti, The Scotland etc... hanno tutte caratteristiche di produzione SAFIS e per caratteristiche, non intendo il colore delle celluloidi e cose affini ma proprio le caratteristiche fini che lasciano determinati processi produttivi in ogni oggetto industriale, penne comprese.
La cosa veramente curiosa e che se noi analizziamo delle penne ad esempio di Aurora di qualsiasi valore economico, hanno determinati punti comuni. Punti che indicano un sistema produttivo costante e che sono per l'appunto caratteristici di Aurora. Stesso discorso per SAFIS, Ancora, etc...
Curiosamente invece se prendiamo le penne Omas, troviamo che le stile Duofold, mostrano caratteristiche produttive SAFIS e le sfaccettate caratteristiche produttive Ancora.
Questo può a mio modestissimo modo di vedere o che Omas per un determinato periodo, ebbe nella propria sede due linee produttive ben distinte, con macchinari diversi oppure che i vari modelli furono commissionati e realizzati altrove, dove ogni azienda, lavorava a modo proprio.