Fabio,
il tuo discorso è corretto, alla base della nostra passione c'è il gusto di POSSEDERE ed implementare la propria collezione con penne di nostro gradimento.
E' altrettanto vero che il COLLEZIONISMO è una "piramide" che ti spinge a salire sempre verso i gradini più alti e più l'oggetto è RARO più è COSTOSO, non conosco nessuno che si sia fermato alle Aurora 88 o alle Parker 51, al massimo ha accumulato tutte le varianti delle stesse ma sicuramente si è spinto più in alto ricercando penne più rare.
Con l'aumentare dell'appetito "possono nascere" i problemi legati al BILANCIO e si è costretti a delle mediazioni, e qui viene fuori il tuo motto "NON E' BELLO CIO' CHE E' BELLO, MA E' BELLO CIO' CHE PIACE" ..... io compro TUTTO quello che abbia un buon prezzo, TENGO quello che mi piace e vendo/scambio quello che non mi interessa.
Ho rivenduto l'unica Etiopia che mi è capitato di acquistare perchè ( a mio parere ) è una penna che non merita tutta l'attenzione che l'avvolge, è border-line fra collezionismo di penne e militaria, un'aquila imperiale incisa sul cappuccio bianco non la rende più bella di una ARCO o PL e tecnicamente NON HA NULLA DI INNOVATIVO, la storia delle pasticche di inchiostro che in mancanza di acqua si potevano sciogliere nella PIPI' ..... è una grossa presa in giro, te lo immagini l'ufficiale Italiano che nel deserto non aveva 3 gocce d'acqua per la penna e aveva voglia di scrivere ?
Perfettamente allineato con te, sulle edizioni limitate, confesso che insieme all'Etiopia vendetti una Lorenzo e una Octavian ..... e non me ne sono MAI PENTITO ( con quel ricavato ho comperato penne GRATIS per 2 anni).